Glicine-Acheronte, 14 assoluzioni (molte per colletti bianchi) e 10 condanne
- Postato il 14 maggio 2025
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Glicine-Acheronte, 14 assoluzioni (molte per colletti bianchi) e 10 condanne
Tra le assoluzioni nel processo Glicine Acheronte quelle di politici, imprenditori e professionisti, condanne per la cosca Megna di Crotone
CROTONE – Quattordici assoluzioni, molte per colletti bianchi, e soltanto 10 condanne per i presunti esponenti della cosca Megna. Queste le decisioni della gup distrettuale di Catanzaro Sara Merlini nel processo col rito abbreviato scaturito dell’inchiesta che nel giugno 2023 portò alla mega operazione Glicine-Acheronte, con cui furono svelati i sofisticati interessi criminali della cosca, in grado di reclutare hacker tedeschi per muovere fiumi di denaro attraverso il trading clandestino on line e sarebbe stata fatta luce su un presunto comitato d’affari.
COLLETTI BIANCHI
Per l’ex sindaco di Cirò Marina ed ex presidente della Provincia di Crotone, Nicodemo Parrilla, gli stessi pm Alessandro Rho e Paolo Sirleo avevano chiesto l’assoluzione. La richiesta è stata accolta dal gup nei confronti di Parrilla, che era accusato di aver svolto il ruolo di “partecipe” nell’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie impressionante di reati contro la PA. A Parrilla veniva attribuito l’accordo col presunto dominus del comitato d’affari, Enzo Sculco, tra i 101 imputati del rito ordinario. Accordo per essere eletto presidente della Provincia di Crotone nel 2017.
VIOLAZIONE ELETTORALE
Uno dei colletti bianchi che ha scelto il rito abbreviato è il sindaco di Rocca di Neto ed ex assessore regionale Alfonso Dattolo, per il quale era stata chiesta una condanna a 2 anni e 8 mesi per violazione della legge elettorale. Un reato attribuitogli nella veste di collaboratore di Ecosistem, ditta impegnata nel settore dei rifiuti. Assolto. Stessa pena era stata richiesta per Salvatore Mazzotta, legale rappresentante di Ecosistem, e Alessandro Vescio, coordinatore regionale di Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e riciclo. Assolti anche loro. Sono imputati insieme all’ex assessora regionale all’Ambiente Antonella Rizzo, e Massimo Paolucci, candidato al Parlamento europeo nel maggio 2019 e già commissario per l’emergenza rifiuti in Campania, entrambi in quota Articolo 1 all’epoca dei fatti contestati. I due hanno optato per il rito ordinario. L’ex assessora, secondo l’accusa, avrebbe invitato gli operatori del settore a votare per Paolucci, persona attenta alle politiche ambientali. Le avrebbe dato man forte Dattolo al fine di «creare una sorta di barriera perché poi chi si assomiglia si piglia».
LA SANITÀ
Assolto anche l’ex direttore amministrativo dell’Asp di Crotone Francesco Masciari, avvocato catanzarese, per il quale erano stati chiesti 8 anni. Le accuse ipotizzate nei suoi confronti sono quelle di associazione a delinquere e turbativa d’asta. Secondo la Dda, avrebbe contribuito a condizionare la procedura per l’affidamento dei servizi di prenotazione e incasso del ticket all’ospedale di Crotone. Inoltre, avrebbe avuto un ruolo nell’inquinamento delle procedure per l’affidamento del servizio di ristoro mediante distributori automatici e per il concorso per logopedisti ed educatori professionali.
LA BONIFICA
Spicca anche l’assoluzione dell’imprenditore Giuseppe Villirillo, titolare di Crotonscavi, accusato di turbativa d’asta in relazione a un appalto per la riqualificazione ambientale del Sito d’interesse nazionale di Crotone volto alla rimozione di amianto e materiali con Norm alterato all’interno dell’area archeologica ex Montedison. Per lui la richiesta era di 6 anni. Secondo l’accusa, le mani del presunto comitato d’affari si erano allungate anche sulla bonifica.
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LA COSCA
Le pene più elevate, a 20 anni ciascuno, erano quelle sollecitate per Mario Megna, figura emergente del clan e nipote del boss Domenico (che ha scelto il rito ordinario ma è stato rinviato a giudizio anche in Corte d’Assise per l’omicidio di Salvatore Sarcone), e per Maurizio Del Poggetto, accusato, tra l’altro, della presunta turbativa mafiosa della Fiera Mercato di Crotone. Il primo è stato condannato a 16 anni, il secondo a 12. Mario Megna, in particolare, su mandato del boss avrebbe curato gli interessi della consorteria criminale nella finanza clandestina, gestendo contatti con hacker. Avrebbe avuto anche un ruolo nel riciclaggio di cinque milioni in Montenegro. Gli intrecci affaristici della cosca sono stati ricostruiti dagli inquirenti grazie anche alle sue sortite in Emilia e Lombardia. Condanne anche per le donne del clan Megna. A 6 anni per la moglie del boss, Santa Pace, e a 8 per la figlia Rosa. Le donne non avrebbero svolto ruoli da comprimarie ma avrebbero gestito in prima persone le dinamiche criminali.
L’ELENCO
Ma ecco, posizione per posizione, le decisioni (in parentesi le richieste).
Filippo Carrà (60): assolto (assoluzione). Cesare Carvelli (40): 6 anni e 8 mesi (10 anni). Andrea Corrado (37): assolto (14 anni). Pietro Curcio (41): 6 anni e 8 mesi (12 anni); Saverio Danese (62): assolto (3 anni). Alfonso Dattolo (61): assolto (2 anni e 8 mesi). Maurizio Del Poggetto (56): 12 anni (20 anni). Roberto Lumare (41): 8 anni (12 anni). Salvatore Lumare (46): 6 anni e 8 mesi (10 anni). Francesco Masciari (59): assolto (8 anni). Salvatore Mazzotta (51): assolto (2 anni e 8 mesi). Mario Megna (53): 16 anni (20 anni). Rosa Megna (52): 8 anni (12 anni). Sandro Oliverio Megna (50): assolto (10 anni). Domenico Pace (37): assolto (16 anni). Santa Pace (61): 6 anni e 8 mesi (16 anni). Giacomo Pacenza (57): 12 anni (16 anni). Antonio Pagliuso (36): assolto (10 anni). Nicodemo Parrilla (66): assolto (assoluzione). Franco Ruggiero (53): assolto (assoluzione). Carmine Stricagnoli (53): assolto (8 anni e 4 mesi). Piero Talarico (61): assolto (6 anni e 8 mesi). Alessandro Vescio (48): 2 anni e 8 mesi. Giuseppe Villirillo (59): assolto (6 anni).
LA DIFESA
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Giuseppe Barbuto, Roberto Coscia, Giuseppe Gallo, Mario Germinara, Vincenzo Ioppoli, Francesco Laratta, Ornella Nucci, Nicola Rendace, Sergio Rotundo, Gianni Russano, Fabrizio Salviati, Aldo Truncè, Gregorio Viscomi. Molti di loro hanno visto accolte in toto le loro richieste.
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