Gli strani affari con il boss di casa a Lavello nel Liseno-Resort

  • Postato il 3 luglio 2025
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Gli strani affari con il boss di casa a Lavello nel Liseno-Resort

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La presunta compravendita di voti per le elezioni di Lavello e gli strani affari del boss al San Barbato Resort di Liseno


«IO ho saputo che lui pagava, che lui ha pagato! Tu hai perso perché lui ha pagato!»
Sono queste le parole che hanno aperto uno squarcio sulla presunta compravendita di voti alle elezioni comunali di Lavello da parte di Antonio Liseno.

L’imprenditore ed ex consigliere comunale dovrebbe essere interrogato oggi stesso, in collegamento dal carcere milanese di San Vittore, dal gip che ha firmato l’ordinanza di misure cautelari nei confronti suoi e di altre 8 persone. Nell’ambito di una maxi-inchista della Direzione distrettuale antimafia che ha messo a fuoco il possibile riciclaggio nel cantiere della piccola Las Vegas di Liseno, il suo San Barbato Resort, di una decina di milioni di euro di soldi sporchi. Per la precisione dei proventi di «rapine, assalti a furgoni portavalori, estorsioni, ricettazione, furto, illecito commercio di sostanze stupefacenti, frodi fiscali ed altri numerosi delitti» riconducibili ai cerignolani Pasquale Saracino e Sante Cartagena.

Tra gli elementi più “forti” a carico di Liseno ci sono senz’altro le parole di uno dei suoi presunti sodali, o ex sodali dato che negli ultimi tempi i rapporti sembrano essersi raffreddati non poco. Vale a dire quell’Angelo Finiguerra che a maggio dell’anno scorso ha riferito all’attuale sindaco di Lavello, Pasquale Carnevale, della compravendita di voti alle elezioni amministrative del 2023. Quando Carnevale venne sconfitto da un fedelissimo di Liseno come Antonio Carretta, che è anche il suo avvocato difensore.

«Diceva di avere delle prove in merito alla compravendita di voti nelle elezioni comunali di Lavello, sia in quelle del 2018 che in quelle del 2023, da parte di Antonio Liseno, eletto consigliere comunale in tutte e due le tornate; queste prove riferiva di detenerle in dei messaggi e altri contenuti multimediali in un telefono da lui posseduto ed occultato in posto conosciuto solo a lui, non in casa propria».
Questo il racconto di Carnevale, di mestiere ufficiale dei carabinieri, ai pm di Potenza, dopo che Finiguerra aveva contattato il fratello di Carnevale, anche lui carabiniere, per fissare un incontro.
Di qui la decisione dei pm di imbottire di microspie l’auto dell’allora consigliere comunale di minoranza.

«Nello specifico – prosegue il resoconto , Angelo Finiguerra affermava di aver ricevuto nel 2018 da Antonio Liseno la cifra di euro 100.000 (centomila euro) per pagare i tesseramenti di persone consenzienti nel partito politico che Antonio Liseno appoggiava, nonché per effettuare la compravendita dei voti sempre presso cittadini consenzienti di Lavello. Oltre a lui, Angelo Finiguerra riferiva che furono incaricati della compravendita dei voti anche altre due persone di fiducia di Antonio Liseno».
Nel successivo colloquio con Carnevale Finiguerra avrebbe confermato le sue accuse, ma non avrebbe spiegato le ragioni per cui Liseno avesse deciso di investire così tanto nelle elezioni comunali di Lavello.

Su questo, però, gli investigatori si sono fatti un’idea abbastanza chiara esaminando la strategia politica seguita dall’ex consigliere comunale Liseno nei suoi rapporti con l’amministrazione comunale guidata, tra il 2018 e il 2023, dal sindaco Pd Sabino Altobello. Oltre al suo prodigarsi per le autorizzazioni del suo San Barbato Resort.

«Non vi è chi non veda in tali preliminari quanto documentati approfondimenti investigativi – si legge negli atti dell’inchiesta – oltre alla eventuale sussistenza di reati urbanistici e/o delitti contro la pubblica amministrazione, anche un repentino passaggio del consigliere comunale Liseno Antonio dai banchi della minoranza della vecchia consiliatura a quelli della maggioranza a sostegno del sindaco di Lavello, che, salvo successivi approfondimenti, può apparire come la prestazione funzionale ad ottenere in tempi rapidissimi il rilascio di provvedimenti in sanatoria e di estensione dei limiti dei permessi a costruire».
Gli inquirenti ricordano anche l’elezione, nel 2023, come consigliere comunale di maggioranza a sostegno del sindaco eletto Carretta.

Mentre il gip Ida Iura parla di «un persistente inserimento (…) nell’amministrazione comunale in cui si è insinuato nel 2018 e nel 2023 proprio per tessere le trame evidentemente andate a buon fine, considerato che non vi è traccia di controlli amministrativi, né passati né recenti, che abbiano interessato le società formalmente incaricate della costruzione e della manutenzione, ma dello smaltimento dei rifiuti, del Resort “San Barbato”».
Oltre a Liseno oggi dovrebbero essere sentiti dal gip anche gli altri destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Pasquale Saracino, Sante Cartagnea, Angelo Finiguerra, Mariagrazia Filomena Merra, Nicola Dileo e Pietro Gervasio. Seguiranno gli indagati ai domiciliari: Sonia Finiguerra, e Franco Mauro Via.

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