Festa della Bruna, a Matera rispettato lo strazzo in piazza

  • Postato il 3 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Festa della Bruna, a Matera rispettato lo strazzo in piazza

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MATERA – La passione dei materani salta sul Carro trionfale alle 23,39 in piazza Vittorio Veneto: la storia è stata rispettata e la Madonna della Bruna resta una festa con canoni che anche gli assaltatori più scatenati dimostrano di voler rispettare. Gli attimi immediatamente precedenti all’assalto, come sempre, hanno tenuto la tensione altissima. Quest’anno, come accade da tempo, le presenze pur contingentate hanno offerto un colpo d’occhio incredibile e la piazza non è mai sembrata così colma.

Nessun incidente, nessun problema sul percorso nè, come si teme sempre che accada, qualche pezzo del carro che si perde durante il percorso e che fa rallentare il carro verso la piazza.

Come sempre la festa della Bruna alla 636ma edizione, è un mix di emozioni, passione, fede e devozione che insieme diventano una forza incontrollabile e incrollabile in cui ogni materano si rincorre. La tradizione che vuole che accaparrarsi un pezzo del carro sia di buon augurio si continua a tramandare di padre in figlio, in una storia che non conosce interruzioni. La versione di quest’anno, poi, era stata giudicata positivamente anche perchè aveva inserito nela struttura molte statue, a disposizione di chi ogni anno cerca il colpo migliore, il pezzo più grande, che in passato era ad esempio la cupola centrale. Tre giri e mezzo in piazza Duomo.

La tradizione della Festa della Bruna è stata spostata di poco ma, di fatto, è stata rispettata. Erano le 23 di ieri sera quando l’auriga si è fermato davanti a una delle porte laterali della Cattedrale per consentire a Michele Andrisani e ad alcuni suoi collaboratori di smontare la parte anteriore del Carro trionfale che è stata donata all’auriga. Dopo le 23 la statua della Madonna della Bruna è tornata nella sua casa, la Cattedrale. Il trasferimento è avvenuto dopo la fine dei giri augurali, questa vota tre e mezzo, del Carro e poco prima del viaggio finale verso piazza Vittorio Veneto e lo strazzo che segna il rito collettivo. Il viaggio verso la città a cui viene consegnato il manufatto in carpatesta è poi ricominciato verso le 23,25. Il Carro realizzato da Francesca Cascione sul tema “Mio Signore e mio Dio, tu mia speranza”, era partito dalla Fabbrica del Carro ieri alle 19,50 circondato dalla protezione degli Angeli del Carro e dalle forze dell’ordine e scortato da 80 cavalieri che, in alcuni casi, nell’area adiacente la chiesa di San Francesco d’Assisi avevano lasciato la scorta per far sì che in 16 raggiungessero con il manufatto, piazza Duomo per la fase finale del percorso tradizionale del Carro. A guidarli, il generale Angelo Raffaele Tataranni al suo 27mo anno a cavallo.

Ai balconi dei palazzi che circondano la chiesa di Maria Santissima Annunziata, nel cuore di Piccianello, enormi drappi bianchi e celesti, colori dedicati alla festa patronale, arricchiti da fiocchi e decorazioni. Tutti affollati gli appartamenti del rione, perchè la Festa della Bruna è soprattutto rito collettivo delle famiglie che cominciano a celebrarla dal primo mattino con i più piccoli accompagnati alla messa dell’alba e poi alla processione dei Pastori dove impareranno a vivere le fasi più importanti della festa. I colori del Carro erano apparsi sulla strada dopo le 18,30 in attesa dell’auriga e dei muli che l’hanno trainato nel lungo percorso verso la Cattedrale, attraverso le vie del centro, piazza Vittorio Veneto, piazza San Francesco, piazza Sedile. Sul percorso, nel quale non raramente ci sono state pause (croce e delizia di chi segue la festa e spera sempre che il Carro arrivi subito nella piazza del Duomo), uno dei punti simbolici più importanti è come sempre quello della scalinata della chiesa di Santa Lucia dove ogni anno si riuniscono centinaia di giovani che, nel percorso di ritorno, tenteranno (e in molti casi riusciranno) a accaparrarsi un pezzo del carro nello Strazzo. La tradizione vuole che in piazza Duomo il Carro trionfale compia tre giri circolari al termine dei quali la statua della Madonna è stata estratta dal manufatto in cartapesta, così come la parte anteriore che è stata donata all’auriga.

L’edizione 2025 ha segnato un passo importante perchè la prima che si è svolta mentre il mondo è infiammato da nuove guerre. Anche per questo il richiamo alla pace è stato lanciato più volte. Lo ha sottolineato ad esempio monsignor Carbonaro: «Un abbraccio che accoglie e dona, riconosce e comunica, senza gelosie e rivalità – ha detto in un passaggio della sua omelia . E il richiamo forte è arrivato anche da monsignor Pennacchio: «Allora ci chiediamo: oggi ha ancora un senso sperare che le logiche del mondo non siano quelle dei violenti, dei superbi, delle disparità, della povertà che prevale? Possiamo dire che un cristiano dà senso alla sua vita se si chiede: com’è possibile, anche per me oggi, che si possano disperdere i superbi, che non possano prevalere i potenti e che gli affamati finalmente possano essere ricolmati di beni?». Il Carro, nel suo percorso di ritorno, era entrato in piazza Vittorio Veneto ieri sera alle 22. L’edizione 2025 ha contato su norme di sicurezza che anche quest’anno hanno garantito alcuni elementi importanti. La macchina organizzativa della Festa, nata dai numerosi vertici in Prefettura nel corso dei mesi scorsi, aveva previsto non più di 13 mila ingressi fra piazza Vittorio Veneto, Piazza San Francesco e Piazza Duomo. Per chi non è riuscito a garantirsi un posto in piazza, erano stati allestiti Piazza San Francesco, rotatoria via Annunziatella-via Rosselli, Piazza Vittorio Veneto, Via Lucana (incrocio via Don Minzoni), Fabbrica del Carro. In questa edizione infatti la presenza ancora più numerosa di materani e turisti aveva richiesto misure di accoglienza e assistenza. Era stata, inoltre, prevista la collocazione di bagni chimici in Via La Vista, Via Lucana (Boschetto), Piazza Vittorio Veneto (biblioteca), Piazza Duomo. Erano stati inoltre aperti i bagni della Villa comunale, il diurno di Piazza Vittorio Veneto ed il diurno degli Ipogei di Piazza San Francesco.

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