Gli Houthi rivendicano il secondo attacco in 24 ore contro la portaerei Truman nel Mar Rosso: “Rappresaglia per i raid Usa”

  • Postato il 17 marzo 2025
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Gli Houthi hanno rivendicato alle prime ore di lunedì la responsabilità di un secondo attacco a una portaerei americana, definendolo una rappresaglia per gli attacchi statunitensi. I ribelli yemeniti hanno parlato di un attacco con 18 missili balistici e da crociera, insieme a droni, contro la portaerei USS Harry S Truman e le navi da guerra che la accompagnano, nel Mar Rosso settentrionale.

Il portavoce militare degli Houthi, il generale di brigata Yahya Saree, ha dichiarato che l’attacco è una risposta a più di 47 attacchi aerei statunitensi, ordinati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sulle aree controllate dai ribelli nello Yemen, tra cui la capitale Sana’a e la provincia di Sa’da, al confine con l’Arabia Saudita. Nella serata di domenica il ministero della Sanità che fa capo ai ribelli aveva aggiornato a 53 morti il bilancio degli attacchi Usa in Yemen. Tra loro, aveva specificato, cinque bambini e due donne. I feriti sono 98, aveva scritto il portavoce del ministero, Anis Al-Asbahi, su X.

Dopo mesi di relativa calma, il primo strike dell’amministrazione Trump contro gli Houthi rischia di riaprire un altro fronte in Medio Oriente. Sia Washington che gli yemeniti hanno lanciato l’allarme della possibilità del verificarsi di un’ulteriore escalation a seguito degli attacchi aerei statunitensi volti a dissuadere i ribelli dall’attaccare navi militari e commerciali in una delle rotte commerciali più trafficate del mondo. “Le forze armate yemenite non esiteranno a colpire tutte le navi da guerra americane nel Mar Rosso e nel Mar Arabico come rappresaglia per l’aggressione contro il nostro Paese”, ha dichiarato il generale di brigata Yahya Saree. Sullo sfondo di questa crisi c’è sempre l’Iran: Washington è tornato a minacciare dure conseguenze per il regime se non si farà da parte, mentre i Pasdaran si sono detti pronti a “rispondere ad ogni attacco”. E alla rinnovata crisi nel Mar Rosso guardano con preoccupazione gli israeliani, che hanno rimesso in stato di massima allerta le forze armate. Gli Houthi, accogliendo la tregua nella Striscia, avevano interrotto i propri attacchi contro lo Stato ebraico. Adesso però tutto può saltare.

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Il Fatto Quotidiano

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