Giustizia postuma per operaio Colgate-Palmolive di Anzio: INPS condannata per negato riconoscimento amianto, ma lui muore prima della pensione
- Postato il 16 maggio 2025
- Ambiente
- Di Paese Italia Press
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Roma, 15 aprile 2024 – Una nuova sentenza fa luce sul dramma silenzioso dell’amianto. La Corte d’Appello di Roma ha accolto il ricorso presentato da MC , 64 anni, ex operaio dello stabilimento Colgate Palmolive di Anzio , affetto da enfisema polmonare e broncopatia a causa dell’esposizione prolungata all’amianto , e deceduto da pochi giorni per arresto cardiocircolatorio prima di andare in pensione .
L’operaio, originario di Nettuno e in servizio presso l’impianto dal 1988, ha lavorato nello stabilimento Colgate come addetto alla manutenzione , carrellista e, dal 2010, manutentore in tutti i reparti, si era visto negare in primo grado dal Tribunale di Velletri i benefici previdenziali , pur in presenza di una consulenza tecnica d’ufficio medico-legale che aveva confermato il nesso causale tra la malattia e l’esposizione professionale .
LINK PER SCARICARE LA SENTENZA : https://we.tl/t-Sg5vi1f3hU
Ora, con questa nuova pronuncia, l’ INPS è stata condannata a riconoscere i 14 anni di esposizione certificata (dal febbraio 1988 al dicembre 2002), con il conseguente accredito delle maggiorazioni contributive . Una decisione che avrebbe consentito finalmente al lavoratore di accedere al pensionamento anticipato , con rivalutazione economica della prestazione .
Una sentenza che, nonostante il destino infausto dell’operaio , è fondamentale per tutti coloro che , pur sopravvivendo , convivono ogni giorno con gravi malattie da amianto , e rappresenta un precedente importante anche per chi vive ogni giorno con patologie respiratorie invalidanti dovute all’esposizione lavorativa .

A guidare la battaglia legale è stato l’ Avv. Ezio Bonanni , presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che commenta amareggiato : ” Una sentenza di grande rilievo giuridico , purtroppo offuscata dalla scomparsa del lavoratore che ne avrebbe dovuto beneficiare . Il lungo iter processuale e la resistenza di INPS e INAIL hanno ritardato un riconoscimento che arriva solo dopo la sua morte . MC è deceduto, con ogni probabilità, a causa delle gravi conseguenze dell’esposizione all’amianto. Ora l’azione legale proseguirà a favore della vedova, che potrà ottenere un incremento della pensione – da circa 500 a 800 euro al mese – oltre alla rendita di reversibilità INAIL e al risarcimento per il danno subito “.

Bonanni rilancia inoltre un appello urgente alle istituzioni : ” Chiediamo, ancora una volta, la bonifica completa dei siti contaminati. Non possiamo più tollerare che si continui a morire o ad ammalarsi per colpa dell’inerzia. Ogni fibra inalata è un rischio per la vita. “
L’ONA è impegnata nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.ite il numero verde 800 034 294 .
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