Giunta Salis: la norma sulle “quote rosa” impone almeno 5 uomini. E in Avs nodo Ghio-Coppola
- Postato il 29 maggio 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 2 Visualizzazioni


Genova. Continua a prendere forma la giunta Salis ma il problema – o meglio, uno dei problemi – per la sindaca di Genova non sarà avere poche donne nella squadra, ma averne troppe. Una norma (l’art.1 della legge 56/2014) sulla rappresentanza di genere, impone nelle giunte dei comuni con più di 3000 abitanti una rappresentanza di uno dei due sessi di almeno il 40% con arrotondamento aritmetico. La norma nata per agevolare le quote rosa, a Genova, finirebbe per “salvare” quelle azzurre. Questo significa che Silvia Salis, nell’elaborare la sua giunta, non potrà nominare meno di cinque uomini (a fronte di un massimo di sette donne più la sindaca).
Questo, dicevamo, è solo uno dei problemi sul tavolo. L’altro trigger point, al momento, è tutto relativo ad Avs e si interseca anche al discorso sulle quote di genere. I rossoverdi, con il 7% delle preferenze, avrebbero voluto tre assessorati ma ne otterranno due. Il tema è che la persona che – secondo i rumors – Silvia Salis vorrebbe con convinzione in giunta non è la più votata di quella lista. Parliamo dell’architetta del paesaggio Francesca Coppola, terza più votata di Avs con 700 voti e una delega all’Urbanistica che calzerebbe a pennello, e di Francesca Ghio, di gran lunga la campionessa di preferenze (oltre 1500) e però una competenza meno definita.
Salis potrebbe chiamarle entrambe? Difficile. In parte perché sia Ghio sia Coppola rappresentano la componente verde di Avs, in parte perché alla sindaca piace la figura dell’avvocato Emilio Robotti per l’assessorato alla Sicurezza, in parte perché lo stesso Robotti è legato a Sinistra Italiana (il rosso dei rossoverdi) e perché è un uomo, quindi garantisce l’alternanza di genere. Questo nodo, a oggi, è uno dei più complicati da sciogliere.
Ci sono poi altre dinamiche ingarbugliate. Ma è più semplice partire da quelli che sempre più sono punti fermi. Saranno in giunta, salvo colpi di scena, la M5s Tiziana Beghin, la segretaria regionale di Azione e la coordinatrice di Italia Viva Genova Cristina Lodi e Arianna Viscogliosi, che con Filippo Bruzzone (Linea Condivisa) incarnano i tre posti che “spettano” complessivamente alle due civiche di Salis. L’unica incognita, in ambito civiche, è rappresentata da Laura Sicignano, la regista candidata con la lista Salis Sindaca ma non entrata in consiglio, per cui però era stato pensato un ruolo da assessora alla Cultura.
Ma c’è poi il capitolo Pd. Sembra sempre più difficile per Salis non offrire al primo partito della coalizione (con il 30% dei voti e 14 seggi) almeno sei cariche tra presidenza del consiglio e assessorati. E allora, la figura naturalmente destinata alla presidenza del consiglio sarebbe Claudio Villa (maggioranza dem), forte di un’esperienza di tre mandati in aula rossa.
Alessandro Terrile (sempre maggioranza dem) è il vicesindaco in pectore, mentre un’altra Pd orlandiana su cui ci sono pochi dubbi è Rita Bruzzone. Quasi certo un assessorato anche per Massimo Ferrante (minoranza), ex presidente del municipio Bassa Val Bisagno.
In base a logiche interne al Partito Democratico, e in base al rispetto complessivo delle quote di genere, i due posti che mancano per arrivare a 11 poltrone, spetterebbero solo una donna. I nomi in ballo sono Vittoria Canessa (minoranza Pd) e Monica Russo (maggioranza, vicina al consigliere regionale Armando Sanna). Il Pd sarebbe quasi forzato a rinunciare all’alternanza di genere e a trovare un altro assessore.
Un’opzione è un ripensamento di Davide Patrone (primo per preferenze) finora in ballo come capogruppo e come segretario provinciale. In questo caso si riaprirebbero i giochi del congresso Pd. L’altra opzione potrebbe essere quella di un assessore esterno, magari quel Maurizio Conti docente universitario che ha aiutato Salis nella stesura del programma. Oppure, secondo alcune suggestioni, l’ex presidente del municipio Valpolcevera e consigliere regionale Federico Romeo.
A questo punto, solo un Pd a quasi esclusiva maggioranza maschile (quindi senza neanche una tra Canessa e Russo) riaprirebbe la possibilità per Silvia Salis di portare in giunta sia Coppola sia Ghio (e a questo punto non Robotti). Sembra più improbabile, ma non è detta l’ultima parola, un non coinvolgimento in giunta di Filippo Bruzzone a favore di Laura Sicignano.