Giuli: "Nulla da togliere al premio Strega, ma Pordenone legge è più autentico"

  • Postato il 20 settembre 2025
  • Cultura
  • Di Agi.it
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Giuli: "Nulla da togliere al premio Strega, ma Pordenone legge è più autentico"

AGI - "Agli organizzatori di Pordenonelegge va la mia personale ammirazione, non da oggi ma già da semplice cittadino. Ho avuto modo di cogliere l'importanza di un evento così rilevante sul piano nazionale e internazionale. Senza nulla togliere a Roma e al bottiglione del Premio Strega... Ma qui c'è qualcosa di molto più autentico e genuino che a volte si nota meno, di cui meno scrivono i media, ma che ha una importanza straordinaria nel rapporto tra cultura e territorio".

Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenendo questa mattina sotto la loggia del Municipio, accolto dalle autorità locali e da un coro dei bambini che ha intonato l'inno di Mameli.

Il successo di Pordenonelegge

Giuli nel suo breve intervento ha poi sottolineato che Pordenonelegge, a cominciare dai giovani volontari, "gli angeli", coinvolge "tutte le classi d'età, le generazioni. Quindi ci sono i libri che sono fondamentali, sapete quanto sta investendo il ministero della Cultura in termini economici", poi ci sono le "26 edizioni, che sono tante" e il "successo straordinario come dicono i numeri, la popolarità", le "oltre centomila presenze e la cosa bella è che non c'è estrazione politica, ideologica, culturale quando si viene qui".

Pordenone modello da seguire

Per il ministro, a Pordenonelegge "si viene nella patria della lettura e della cultura, diverso da concorsi, premi". "Pordenone - ha voluto precisare - è un modello da seguire, e visto che mi piacciono tanto le iperboli, mi piacerebbe tanto che l'Italia assomigliasse tutta a Pordenone, al suo sistema culturale italiano".

Secondo Giuli "il mondo della cultura, dell'intellettualità deve ritrovare un rapporto olivettiano, deve diventare un motivo di incontro di comunità in cui tutti si riconoscano. La bellezza dei libri è un alimento costante che può sfamare qualsiasi fabbisogno". I lettori "non li creano i libri, ma le istituzioni e le comunità quando parlano tra di loro".

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Agi.it

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