Giardini Govi, il nuovo skate park costerà 800 mila euro. Mascia: “Serve piano ammortamento di 20 anni”

  • Postato il 25 marzo 2025
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skate park giardini govi

Genova. Servirà una concessione ventennale per rientrare degli 800 mila euro di investimento messi sul piatto dalla fondazione Friends of Genoa che ha proposto il progetto di un nuovo skate park sulla copertura del depuratore di Punta Vagno, vale a dire il parco pubblico dei Giardini Govi.

Questo è quello che emerso oggi in Sala rossa, durante il question time del Consiglio comunale, a proposito del rifacimento dell’area di corso Italia, una delle più frequentate e amate dai genovesi. A porre il tema il consigliere del Partito Democratico SiMohamed Kaabour che ha chiesto un focus sull’argomento all’assessore all’Urbanistia Mario Mascia, ricordando che “l’area pubblica deve rimanere tale, e i primi progetti circolati siano stati fatti senza coinvolgere cittadini e associazioni del territorio”.

“Credo che sia d’accordo anche lei con me sul fatto che non debba essere riservata a uso esclusivo di nessun soggetto, sia pubblico che privato – ha risposto Mascia – Anche le associazioni che saranno chiamate alla gestione delle diverse aree, dallo skate park a tutte gli impianti che saranno previsti, sportivi ed altro, tutti i soggetti, avranno ben a mente che quest’area è destinata alla fruibilità pubblica“.

“Al momento il Comune non ha in consegna le aree, quindi è impossibile che ci sia alcun progetto in itinere che riguardi concretamente l’insediamento di privati, per privati intendendosi sia soggetti privati e società, sia fondazioni, sia associazioni – ha poi aggiunto – L’unico soggetto con cui si sta parlando è la fondazione Friends of Genoa che come è noto ha donato il progetto di un nuovo skate park frimato da un famoso artista coreano. I costi di quest’opera sono stati quantificati in 800 mila euro, per cui è stato chiesto che nella convenzione sia previsto un termine di ammortamento di almeno 20 anni“.

Una risposta che non ha soddisfatto il consigliere Kaabour: “Benissimo che si parli di associazioni coinvolte, ma ci sono dei tempi precisi in cui le associazioni sono coinvolte nei processi di progettazione e ad oggi le stesse persone che si sono presentate in municipio per chiedere di essere ascoltate e coinvolte non lo sono state. Quindi io trovo poco trasparente e poco chiara la sua risposta, perché a parole certamente lei è d’accordo con me, invece nei fatti mi sembra che si dica tutt’altro. Per cui le chiedo, e chiedo a nome dei cittadini che l’hanno posto, di essere trasparenti, di coinvolgere i cittadini nella progettazione, senza nulla togliere all’artista coreano che di certo non conosce chi vive in quell’area e neanche la nostra città”.

Autore
Genova24

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