Germania, l’estrema destra di AfD triplica i voti alle elezioni locali e porta 3 candidati sindaci al ballottaggio

  • Postato il 16 settembre 2025
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I consensi della AfD – il partito di estrema destra anti migranti – sono triplicati alle elezioni comunali di questa domenica in Renania Settentrionale-Vestfalia (NRV): dal 5,1% del 2020 è passata al 14,5%. Porta ben tre candidati sindaci al ballottaggio: a Gelsenkirchen e Duisburg, contro un candidato della SPD; a Hagen contro quello della CDU. Anche se CDU e SPD restano i primi partiti, sono entrambe in flessione, perdendo rispettivamente l’1% ed il 2,2%. Rispetto al 2020, la Cdu è passato dal 34,3 al 33,3 per cento. La Spd dal 24,3 al 22,1 per cento. I Verdi (che guidano il Land con la CDU) sono crollati del 6,5%: dal 20 al 13,5%.

Con 13,7 milioni di cittadini chiamati al voto la tornata elettorale, anche se di portata solo locale, è analizzata attentamente dalle centrali dei partiti. Ciò anche in vista degli appuntamenti più impegnativi per le regionali del prossimo marzo in Baden-Württemberg e in Renania Palatinato e poi, sempre l’anno prossimo, in settembre, ancora in Sassonia-Anhalt, Meclemburgo Pomerania e Berlino.

Il segretario generale della CDU nel Land, Paul Zemiak, ha assicurato che non ci sarà alcuna collaborazione con AfD neppure a livello locale. I due partiti alleati nel Governo federale si assicurano anzi reciproco supporto ai ballottaggi. “Se la CDU si trova al ballottaggio con l’AfD, per me, come socialdemocratica, è abbastanza chiaro che sosterremo la CDU”, ha dichiarato ai media nazionali tedeschi la presidentessa SPD in NRV Sarah Philipp. Il governatore del Land Hendrick Wüst ha affermato a sua volta che la posizione della CDU sulla questione è cristallina: “Se un candidato dell’AfD è al ballottaggio e un candidato di un partito democratico è al ballottaggio, allora i democratici sanno cosa fare”.

Per il deputato ed ex governatore del Land Armin Laschet (CDU), è “un fenomeno molto interessante il fatto che gli elettori passino senza soluzione di continuità dalla SPD all’AfD”. Quindi “combattere l’AfD non è solo una questione della CDU/CSU, ma nelle città operaie, è soprattutto una questione della SPD.”. Effettivamente il problema per la SPD è evidente: un tesserato socialdemocratico su quattro proviene dal NRV ed il partito può recuperare seguito solo assumendo un profilo critico, ma non può mettere a rischio la coalizione con la CDU.

Hendrick Wüst ha riscontrato nel successo della AfD la necessità di una politica di rigore ed ha mandato un messaggio chiaro alla SPD facendo l’esempio della Danimarca dove – ha affermato – i “socialdemocratici hanno fatto progressi in economia, migrazione, istruzione, e ora i populisti sono molto pochi”. Il presidente della SPD in NRV Achim Post, intervenendo nella trasmissione mattutina congiunta dei due canali televisivi pubblici, ha raccolto l’appello alla collaborazione tra forze politiche diverse: “Dobbiamo lavorare insieme per ridurre nuovamente le dimensioni dell’AfD” e “il Governo federale deve tornare allo spirito dei negoziati di coalizione” senza perdere tempo in “dibattiti collaterali”.

Il capogruppo parlamentare della CDU Jens Spahn, che ad aprile si era trovato nell’occhio del ciclone per aver ipotizzato che ci potesse essere una normalizzazione dei rapporti con la AfD, ha a sua volta ricordato come “la crescita dell’estrema destra deve essere un campanello d’allarme per tutti noi: la povertà, la migrazione, gli abusi del welfare e l’integrazione troppo spesso fallita non devono essere tabù”. Scontato come il leader dell’AfD, Martin Vincentz, abbia dichiarato: “La Renania Settentrionale-Vestfalia vuole meno business as usual e più AfD, molta di più”. Secondo Vincentz le elezioni locali non sono state solo un voto su sindaci, consigli comunali e consigli distrettuali, bensì un “referendum sulla direzione del nostro Stato”.

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