Omicidio Kirk, Robinson ha agito da solo. La moglie dell’attivista Maga ucciso: “Non sapete il fuoco che avete scatenato”

  • Postato il 13 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Tyler Robinson, il presunto assassino di Charlie Kirk, ha agito da solo. Per gli investigatori del Dipartimento di pubblica sicurezza dello Utah, nessuno all’interno del campus della Valley University – luogo dove è avvenuto l’omicidio, durante un discorso pubblico dell’attivista conservatore – lo ha aiutato. In ogni caso, spiegano le autorità a FoxNews, le indagini proseguiranno per capire se ci possano essere dei complici esterni al mondo universitario o altre persone coinvolte. Intanto, col passare delle ore continuano a trapelare dettagli sulla vita di Robinson. Secondo il Daily Mail, è cresciuto in una famiglia fermamente repubblicana e sostenitrice di Donald Trump. La nonna del 22enne ha rotto il silenzio affermando di essere sbalordita dalle accuse rivolte al nipote, descrivendolo come un giovane tranquillo e riservato che “non ha mai” parlato di politica, nonostante il fermo sostegno del padre al tycoon. Secondo i media, è stato proprio il padre di Robinson, un veterano del Washington County Sheriff’s Department, a riconoscere il figlio nelle foto dell’Fbi e a convincerlo a costituirsi, anche grazie alla mediazione di un pastore.

Il britannico Guardian ha raccolto invece la testimonianza di un compagno di liceo di Robinson che giocava ai videogiochi con lui. L’amico, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha affermato che Tyler gli aveva espresso opinioni critiche nei confronti di Trump quando si frequentavano diversi anni fa, contrarie alle idee conservatrici della famiglia. L’amico ha ammesso di non poter essere certo delle più recenti opinioni politiche di Robinson, poiché si erano persi di vista dopo il diploma alla Pine View High School. I registri elettorali mostrano che Robinson non era affiliato a nessun partito politico prima delle elezioni del 2024. Al contrario, i suoi genitori erano repubblicani registrati.

Anche la moglie dell’attivista Maga ucciso, Erika Kirk, ha rilasciato le prime dichiarazioni: “Il movimento creato da mio marito non morirà. Non morirà. Mi rifiuto di permettere che ciò accada”. La donna ha rivolto parole “ai malfattori responsabili dell’assassinio di mio marito”, anche se non ha nominato specificamente Tyler Robinson. “Non avete idea del fuoco che avete scatenato in questa moglie. Le grida di questa vedova echeggeranno in tutto il mondo come un grido di battaglia”. Ha ringraziato Trump, dicendo tra le lacrime che suo marito amava il presidente, e ha promesso di mantenere vivo il lavoro del marito, continuando il suo tour del campus, il programma radiofonico e il podcast.

Nel frattempo, le reazioni sui social media all’omicidio dell’attivista di estrema destra sono costate il lavoro a diverse persone, mentre le autorità di numerosi stati reprimono i commenti critici, in un Paese dove la piena libertà di espressione, garantita dal primo emendamento, arriva persino a proteggere il rogo della bandiera. Tra coloro che sono stati licenziati, sospesi o censurati negli ultimi giorni per le loro opinioni figurano insegnanti, vigili del fuoco, giornalisti, politici, un dipendente dei servizi segreti e un dipendente di una nota squadra di football della Nfl. I licenziamenti giungono mentre l’amministrazione di Donald Trump promette di prendere provvedimenti contro i cittadini stranieri che ritiene stiano “lodando, razionalizzando o sminuendo” l’omicidio di Kirk, lui stesso un fervente sostenitore della libertà di parola.

Intanto, Pete Hegseth, il segretario alla guerra, ha ordinato al personale di “trovare e identificare i militari e qualsiasi individuo associato al Pentagono che abbia deriso o sia sembrato tollerare l’omicidio di Charlie Kirk”, ha riferito Nbc News. L’emittente, citando due funzionari del Pentagono, ha affermato che diversi membri dell’esercito sono stati sollevati dai loro incarichi a causa di post sui social media e che “decine” di altri, inclusi dipendenti civili del Pentagono, sono stati “messi sotto accusa su X“. Oltre agli sforzi repressivi del governo, diverse personalità e gruppi conservatori stanno cercando di raccogliere e denunciare esempi di commenti considerati discutibili.

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