Gara truccata e assunzioni in cambio di voti, a giudizio ex assessore Puglia e altri 9
- Postato il 11 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Gara truccata e assunzioni in cambio di voti, a giudizio ex assessore Puglia e altri 9

Gara truccata e assunzioni in cambio di voti: a giudizio l’ex assessore Puglia Alfonsino Pisicchio e altri nove imputati. Prima udienza fissata per il 5 marzo davanti al Tribunale collegiale di Bari.
Si aprirà il 5 marzo davanti al Tribunale collegiale di Bari il processo che vede imputati dieci tra ex amministratori pubblici, imprenditori e funzionari, accusati – a vario titolo – di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture false.
Gara truccata e assunzioni in cambio di voti, a giudizio ex assessore Puglia e altri 9
Il gup Nicola Bonante ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, tra cui figura l’ex assessore regionale pugliese Alfonsino Pisicchio e il fratello Enzo. Durante l’udienza preliminare si sono costituite parti civili la Regione Puglia e il Comune di Bari, pronte a chiedere il risarcimento dei danni derivanti dalle presunte condotte illecite.
L’appalto da 5,5 milioni e il presunto sistema di scambi illeciti
Al centro dell’inchiesta della Procura c’è, tra le varie contestazioni, l’appalto da 5,5 milioni di euro indetto nel 2019 dal Comune di Bari per il servizio di riscossione delle imposte e dei tributi locali. Secondo l’ipotesi accusatoria, i fratelli Pisicchio avrebbero intermediato tra un imprenditore e alcuni pubblici ufficiali, con l’obiettivo di facilitare l’aggiudicazione della gara. In cambio, sempre secondo l’accusa, sarebbero stati ricevuti regali di valore, tra cui mobili, tablet, un’autovettura, pagamenti per feste private, denaro e, soprattutto, assunzioni o promesse di assunzione. Queste ultime, per l’ex assessore Alfonsino Pisicchio, avrebbero avuto lo scopo di consolidare un bacino di consenso elettorale.
L’altro fronte: contributi pubblici e fideiussioni false
Il capo d’imputazione include anche presunte truffe ai danni della Regione Puglia nell’erogazione di contributi destinati all’imprenditoria, per importi complessivi di diversi milioni di euro. Somme ottenute — sostiene l’accusa — tramite la presentazione di polizze fideiussorie false, predisposte con l’obiettivo di incassare finanziamenti pubblici non dovuti.
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