Gallerie di Setri e Moneglia, primi interventi su tre tunnel. Comuni chiedono l’affidamento a ente terzo
- Postato il 15 maggio 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. Si è riunito questa mattina il tavolo di coordinamento circa la chiusura delle gallerie Sestri Levante – Moneglia – Deiva Marina convocato dall’assessore alle infrastrutture di Regione Liguria Giacomo Giampedrone per fare il punto sulla situazione e provare a “mettere a terra” i primi interventi per quella che ogni giorno che passa assume sempre più i contorni di una vera e propria emergenza viaria.
Durante l’incontro, i tecnici incaricati dai Comuni di Sestri Levante e Moneglia, hanno relazionato i presenti sui risultati delle indagini infrastrutturali e su quelli che dovranno essere i provvedimenti da prendere: considerata la complessità degli interventi necessari – che prevedono lavori all’interno del tunnel, sull’asse viario e sulle difese a mare – è stato deciso di concentrare i primi cantieri su tre gallerie. Un primo step di lavori finalizzato a riattivare, in questi tratti, la circolazione. Si tratta delle prime due gallerie in uscita da Moneglia e la prima sulla parte di Sestri Levante, quella detta “Asseu”.
L’intervento, il cui progetto dovrà essere presentato entro la settimana prossima, sarà finanziato da Regione Liguria. Le tempistiche tecniche, però, non saranno brevi: è previsto che i lavori possano iniziare entro un mese, cosa che comunque pare escludere la possibilità di un ritorno alla normalità in tempo per la stagione estiva, oramai alle porte. La scelta di questi primi tre interventi, oltre che essere quelli più rapidamente cantierizzabili, sono quelli che consentono a residenti e attività di poter accedere nuovamente ad una viabilità quasi normale.

Ma sul tavolo dell’incontro, anche la pratica per il futuro di queste opere, uniche a livello nazionale per conformità, lunghezza e posizionamento. Ad oggi, infatti, la normativa sulle gallerie è cambiata: dal 2022, infatti, la gestione del rischio e la sicurezza è diventata stringente, tanto che le amministrazioni comunali potrebbero non riuscire più a sostenerne la gestione.
Per questo motivo “Si è convenuto che pur traguardando la totale messa in sicurezza delle gallerie – si legge nella nota stampa diffusa al termine dell’incontro – il futuro di questa infrastruttura, che collega tre comuni e due province e che è un unicum per datazione e caratteristiche costruttive, potrà essere garantito in maniera organica ed efficace solo se un ente terzo sovraordinato ne assumerà la gestione“. Una “svolta” che potrebbe affidare ad enti nazionali che si occupano di strade e relative infrastrutture (come Anas e Aspi, giusto per fare due esempi) la gestione di queste uniche gallerie, la cui attraversabilità, quindi, potrebbe essere messa a pedaggio.