Furti in treno: dalla tecnica della monetina allo zaino sostituito, ecco a cosa fare attenzione. Il commissario Fazio spiega come agiscono i ladri e cosa fare
- Postato il 30 giugno 2025
- Viaggi
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dalla tecnica della monetina per rubare la valigia allo zaino sottratto con destrezza dalla cappelliera, la Polfer di Milano mette in guardia da tecniche vecchie e nuove adottate dai ladri per sottrarre i nostri beni. La buona notizia è che rispetto al 2024 i furti a bordo treno, TAV compresa, sono in calo, secondo i dati della Polfer. Ma con l’avvicinarsi delle vacanze e l’aumento del numero di passeggeri non va mai abbassata la guardia. Lo spiega a FQMagazine il commissario capo della Polizia di Stato Marco Fazio, funzionario del compartimento della Polizia Ferroviaria Milano.
Una persona si ferma ai piedi delle scale mobili o sulla porta del treno, quelli che seguono si bloccano e intanto un complice alleggerisce borse e tasche posteriori… “I malintenzionati sanno come distrarre le persone”, spiega il commissario Fazio. “Per esempio uno picchia sul finestrino fingendo di cercare un parente, intanto il complice sul treno compie il furto. Oppure uno finge di cercare una moneta caduta per terra, il malcapitato guarda in basso e il complice sottrae il bagaglio”. Poi i complici scendono velocemente dal treno, le porte si richiudono e tanti saluti. A volte sono i passeggeri stessi a offrire un’opportunità. Di recente, ParmaToday ha riportato la notizia di un viaggiatore che si era addormentato e che, al risveglio, non aveva ritrovato lo zaino con il tablet e le cuffiette. Sollecitati dalla denuncia, i carabinieri riuscivano rapidamente a geolocalizzare le cuffiette e a restituire tutto al legittimo proprietario. Nemmeno la cappelliera, per quanto vicina al viaggiatore, è al sicuro. “Qualcuno fa il furbo e sostituisce per esempio un comune zaino nero con il proprio, che però è vuoto. Sembra che stia sistemando il bagaglio nella cappelliera e invece lo sta portando via”, spiega Fazio. Ma il timore dei furti non deve far disertare treno e stazioni. “Fortunatamente è un trend in discesa. Noi come Polfer osserviamo una tendenza in diminuzione per questi episodi, ma l’ordinaria cautela va sempre mantenuta tanto in stazione quanto a bordo treni”, spiega il commissario.
Poche, semplici cautele
“Sui treni ad alta velocità ci sono luoghi adibiti per i bagagli nei vestiboli che separano le carrozze”. Così chi è seduto dall’altra parte del vagone facilmente perde di vista il proprio bagaglio, soprattutto nei momenti più critici: le fermate nelle stazioni, attimi di confusione tra passeggeri che salgono e altri che scendono. “I malintenzionati approfittano del fatto che una persona si è distratta, magari è andata in bagno o sta dormendo, prendono la valigia e scendono dal treno. Quando le porte sono chiuse è difficile il recupero del bagaglio”. Perciò, sembrerà banale dirlo, l’unica accortezza possibile sta nel tener d’occhio i bagagli. “La Polfer attua una campagna di sensibilizzazione per spingere le persone a fare tutto il necessario per la propria incolumità e per la sicurezza dei propri bagagli”. Le criticità si presentano sempre quando c’è calca e andirivieni, tanto più ora, che con le partenze estive le stazioni si riempiono. “Nelle stazioni e nelle aree affollate è facile dileguarsi. Perciò non bisogna mai perdere di vita il bagaglio negli esercizi commerciali della stazione, davanti al pannello delle partenze o mentre si controlla se il proprio treno sta arrivando al binario”. Per quanto riguarda i treni, già abbiamo indicato il momento più critico nelle fermate, soprattutto quelle ravvicinate come Milano Centrale e Rogoredo, Roma Tiburtina e Termini. “Se possibile tenere i bagagli con sé, così il rischio è ridotto al minimo. Ma se il bagaglio è ingombrante, durante le poche fermate della TAV è bene tenerlo d’occhio. Una volta chiuse le porte il rischio diminuisce, non si può né salire né scendere”.
Denunce tempestive (anche per il rimborso)
Ma se nonostante tutte le precauzioni il furto comunque avvenisse, non bisogna disperare: come abbiamo visto nel caso delle cuffiette rubate, la denuncia tempestiva ha permesso il recupero dei beni sottratti. “Capita che contestualmente la pattuglia intervenga a bordo treno o in stazione, blocchi il malintenzionato e recuperi il bagaglio. Non sempre il recupero riesce, ma è importante denunciare per evitare che venga fatto lo stesso ad altri”. Perciò la denuncia va fatta sempre e il prima possibile. “Nel caso di un episodio spiacevole, è importantissimo fare subito la querela”, avverte il commissario capo. “I sistemi di videocamera moderni sono buoni, ma le immagini reperibili a bordo treno sono disponibili solo per qualche giorno. Quando si fa la denuncia, bisogna fornire il maggior numero possibile di dettagli, magari anche dando una descrizione della persona che aveva mostrato un comportamento sospetto”. Anche se il momento è delicato e crea comprensibilmente agitazione, bisogna cercare di restare calmi e mettere insieme tutti gli elementi possibili per facilitare il compito alla polizia e sperare nel recupero del bagaglio: l’episodio citato sopra mostra che è possibile, anche perché c’è un’opera di monitoraggio da parte degli agenti. “Polfer monitora costantemente i treni, ci sono pattuglie che controllano i momenti critici e le persone sospette, sia sulla breve che sulla lunga percorrenza”. In particolare viene monitorato il momento della discesa e della salita. “In mancanza di denunce è difficile procedere, invece le denunce arricchiscono per così dire il curriculum del malintenzionato e poi è più facile intervenire. La denuncia permette alla polizia di lavorare e al delinquente di essere segnalato e tenuto d’occhio”, prosegue Fazio. Inoltre senza denuncia non si può fare la richiesta di indennizzo per il bagaglio rubato, da effettuare a Trenitalia entro 15 giorni dal furto, allegando copia della denuncia e del biglietto. Tutte le informazioni si trovano sul sito di Trenitalia o chiamando il call center allo 063000. “Un furto può accadere ovunque, non si tratta di fare allarmismo ma di adottare comuni cautele che permettono di fare il viaggio con serenità”, conclude il commissario Fazio.
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