Funivia del Lagaccio, Piciocchi: “Il via libera da Roma non arriverà prima del voto”
- Postato il 28 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Era già piuttosto chiaro ma oggi anche il vicesindaco reggente di Genova, Pietro Piciocchi, ha confermato che l’iter di approvazione della funivia tra la stazione marittima e forte Begato, detta anche funivia del Lagaccio, non avrà ulteriori sviluppi prima delle prossime elezioni comunali.
“Abbiamo presentato la pratica all’Ansfisa (agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, ndr) a dicembre e l’organismo ha sei mesi per esprimersi quindi non penso proprio che il via libera arriverà prima delle elezioni”, ha detto Piciocchi stamani a margine della presentazione della candidata del centrodestra al municipio Centro Est, Federica Cavalleri.
Uno stop “burocratico” ma non un passo indietro, da parte dell’amministrazione in carica, su uno dei progetti più discussi in città. Anzi. “Ribadiamo e la nostra convinzione che la funivia sia un’opera molto importante, molto utile per la città di Genova, come insegna l’esperienza di tantissime città internazionali e alle quali noi ci vogliamo paragonare”, continua Piciocchi.
“La funivia del Lagaccio sarà lo strumento per attrarre finanziamenti e investimenti importanti per la riqualificazione del territorio – sottolinea – noi abbiamo avviato, proprio grazie alla funivia, un percorso partecipato che ha portato alla prima definizione di un masterplan e ho già chiesto al ministero risorse integrative al finanziamento, proprio perché non voglio assolutamente che vi sia la percezione errata che la funivia sia un’infrastruttura in contrapposizione alle esigenze del territorio”.
La presentazione del masterplan Lagaccio al quartiere, in un’assemblea pubblica alcuni mesi fa, si era conclusa praticamente con un nulla di fatto a causa delle accese proteste dei comitati no funivia.
“In realtà le grandi infrastrutture devono portare benessere, benefici, investimenti, risorse al territorio e questo è il mio impegno che prendo con i cittadini del Lagaccio – afferma Piciocchi – e non è che lo prendo oggi perché sono in campagna elettorale, l’ho già preso in tempi non sospetti”.
Tra le tante incognite che allo stato attuale riguardano il progetto – dai costi aggiornati all’interferenza con le infrastrutture esistenti, dall’armonizzazione con il progetto dei quattro assi della mobilità al capitolo degli eventuali ristori, ove previsti – ci sono almeno due certezze.
La prima certezza è che il cantiere aperto ormai quasi un anno fa in piazza Fanti d’Italia, a Principe, è congelato. L’area transennata era destinata all’effettuazione di alcune verifiche per sondare la presenza di sottoservizi laddove dovrà essere costruita la stazione di partenza.
Il “cantiere zero” della funivia, propedeutico, non ha visto progressi e a quanto è dato sapere non ci sono state altre indagini sul tracciato della funivia.
L’altra certezza è che la funivia non sarà avviata sotto l’attuale governo comunale. Inutile dire che nulla cambierebbe in caso di vittoria del centrodestra alle comunali. Di contro, una vittoria del centrosinistra porterebbe a uno stop al progetto. Silvia Salis ha già chiarito che i suoi “due no” del programma riguardano proprio la funivia del Lagaccio e lo Skymetro.
L’opera, del valore di 40,5 milioni di euro, finanziata con fondi complementari al Pnrr (senza quindi la scadenza del 31 dicembre 2025) è stata affidata dal Comune al raggruppamento di aziende Doppelmayr Italia e Collini Lavori.
L’appalto per l’esecuzione dei servizi di progettazione e dei lavori di realizzazione del collegamento funiviario, tuttavia, potrebbe prevedere delle penali in caso di mancata realizzazione.
Nel dicembre 2023 la conferenza dei servizi ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica della funivia, ma nel frattempo c’è stata una modifica agli aspetti estetici dell’impianto a causa di alcune prescrizioni della sovrintendenza.