Francesco Colosimo tocca quota 600 presenze in carriera
- Postato il 19 febbraio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Francesco Colosimo tocca quota 600 presenze in carriera
VOLA fra i pali da quando aveva sei anni e adesso che è alle soglie delle 42 primavere Francesco Colosimo tocca quota 600 presenze in carriera. È dal 1989 che vola fra i pali: sull’erba, nella polvere, sul fango. Il prossimo uno maggio compirà, appunto, 42 anni, ma di appendere i guantoni al chiodo non se ne parla proprio. D’altronde certi discorsi spariscono dinanzi a un estremo difensore che continua a volare da un palo all’altro e si prende anche la soddisfazione di parare rigori (già tre prodezze quest’anno). Classe 1983, di Tropea, gioca in Prima categoria con il Decollatura, ma lungo è l’elenco di squadre nelle quali ha militato. Al riguardo racconta di aver iniziato alla Juventute Tropea «all’età di 6 anni, allenato da Antonio Muscia, che ricordo con grande affetto. Sono stato sempre un portiere. Fin da subito mi è piaciuto questo ruolo».
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600 presenze per Francesco Colosimo, la Serie C in Emilia e il ritorno a casa
Francesco Colosimo arriva a quota 600 presenze di una carriera che lo ha visto giocare anche in Serie C. Quando la sua famiglia si è trasferita in Emilia Romagna (lui aveva dieci anni) ha iniziato a giocare nel Settore giovanile del Ravenna, per poi arrivare fino alla Serie C con Forlì, San Marino e Montevarchi, giocando anche in D con la Santarcangiolese. In Emilia avrebbe potuto spiccare il volo, ma a un certo punto ha fatto altre scelte: «Sono tornato in Calabria, nella mia Tropea, e mi sono sposato con Romania. Abbiamo tre figli: Davide, Giorgia e Matteo che sono il mio orgoglio più grande». E fra l’altro Matteo pare voglia seguire le orme del padre.
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Tante avventure fra i Dilettanti in Calabria
Si diceva di una lunga carriera per Francesco Colosimo, con 600 presenze. L’ultima delle quali domenica scorsa nel match fra l’Audace Decollatura e il Cus Cosenza (1-1). Numerose le squadre nelle quali il portiere tropeano ha giocato. In Eccellenza si rammentano le esperienze con Sambiase, Capo Vaticano, Gioiese, Siderno, Sersale, Soriano e Praia, con una puntata in Sicilia per militare nella Folgore. Nel torneo di Promozione eccolo fra Locri, Taurianovese e Rombiolese. In Prima categoria ha invece indossato le maglie del Marina di Nicotera, ancora della Rombiolese, Capo Vaticano, San Calogero, Vigor Lamezia e, attualmente, Audace Decollatura. Insomma, tante piazze, anche blasonate del calcio calabrese. E tanti ricordi, con numerosi bei momenti vissuti, spesso da protagonista. Come dimenticare «lo spareggio fra il Sambiase e il Cirò a Cosenza, nell’attuale stadio intitolato a Gigi Marulla, quando parai due calci di rigore». Ma Francesco Colosimo ricorda con orgoglio la promozione della Rombiolese «anche quella avvenuta ai rigori». Tornando indietro nel tempo «rammento la partita più emozionante in assoluto, vale a dire quella dell’esordio in Serie C, con la maglia del San Marino, quando battemmo per 1-0 il Sassuolo». A proposito dei professionisti: «Quella esperienza mi ha insegnato tanto, in particolar modo la disciplina e l’ordine negli allenamenti».
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L’imbattibilità a Siderno e i legami nel mondo del calcio
Nel momento in cui si celebra Francesco Colosimo per le 600 presenze in carriera, si parla anche delle stagioni da incorniciare: «A Siderno rimasi imbattuto per 645 minuti. Stagione 2005/06, con Piero Martelli preparatore dei portieri. Una delle più belle annate della mia carriera. Poi mi ha inorgoglito la chiamata della Vigor Lamezia, nell’anno della ripartenza dalla Prima categoria. Indossare quella maglia dà sempre tante emozioni. Mi dispiace non aver centrato l’obiettivo della promozione diretta». Tantissimi, in questi anni di carriera, i rapporti instaurati con tecnici e compagni di squadra. «Ne cito uno per tutti: Peppe Fanelli, una gran bella persona, alla quale mi lega un bel rapporto di stima e di amicizia. Fra i tecnici dico Leo Viterbo: oggi siamo assieme all’Audace Decollatura». E poi ci sono i preparatori dei portieri, con i quali si crea ovviamente un grande legame. «Ne ho avuti davvero tanti nel corso del mio cammino e tutti li ricordo con piacere, perché mi hanno sempre lasciato qualcosa. Penso ai vari Perri, Opipari, Martelli e tutti gli altri. Un pensiero particolare va però a Pino Messina, preparatore e amico al quale mi sono sempre affidato e dal quale ho imparato davvero tanto, sotto molteplici aspetti».
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La dedica e il futuro
Il traguardo delle 600 presenze in carriera è stato tagliato e per l’occasione Francesco Colosimo ha una dedica particolare. «Il pensiero va a mia moglie, che mi supporta e mi sopporta. Da anni le domeniche sono puntualmente legate al calcio. Però mi è sempre stata vicino. E lo stesso vale per i miei figli». A maggio, come si diceva, gli anni saranno 42 «però fra i pali penso di cavarmela ancora, allenarmi non mi pesa e mi diverto a giocare». Quindi il ritiro è da spostare più avanti. «Quando sarà ora di farmi da parte, lo capirò da me. Se penso al dopo? Sì, ci penso e mi piacerebbe restare in questo ambiente, facendo il preparatore. Ho imparato tanto in questi anni e mi piacerebbe trasferire alle giovani leve ciò che ho avuto io nel corso della mia carriera».
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