Francesca Duranti (Francesca Rossi) è morta a Lucca all’età di 90 anni: suo nonno fondò il partito socialista

  • Postato il 2 novembre 2025
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Francesca Duranti, all’anagrafe Francesca Rossi, nata a Genova, scrittrice importante di fine secolo, è morta a Lucca all’età di 90 anni.

La scrittrice è ricordata soprattutto per “La casa sul lago della luna” (Rizzoli, 1984), con il quale è stata finalista al Premio Strega, oltre che vincitrice del Premio Bagutta.

Tra gli altri lavori, “Sogni mancini” e “L’ultimo viaggio della Canaria”, con i quali aveva vinto le edizioni 1997 e 2004 del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice.

Nel bellissimo Ultimo viaggio della Canaria, pubblicato nel 2003, Francesca Duranti ha trasformato in romanzo la saga della sua famiglia e gli intrecci di parentela fra grandi nomi italiani come Rossi, Bagnara e Gualino.

I funerali si svolgeranno lunedì 3 novembre, alle ore 15, alla Casa del commiato della Croce Verde, lungo la via Romana a Lucca. Francesca Rossi era nata a Genova il 2 gennaio 1935 con il nome di Maria Francesca Rossi, figlia del giurista e parlamentare socialdemocratico Paolo Rossi, che fu ministro dell’istruzione e presidente della Corte costituzionale (1975-78). Suo nonno, Francesco Rossi, fu tra i fondatori del partito socialista nel 1892 a Genova. Suo nonno, suo padre e suo zio, tutti avvocati, negli anni ‘20 del secolo scorso furono aggrediti da una squadraccia fascista nella loro casa-studio in via Roma a Genova: gli buttarono in strada anche il pianoforte.

Nella villa lucchese dove è morta, durante la guerra Paolo e la moglie Giuseppina Giuggi Bagnara ospitarono e nascosero ebrei e perseguitati politici, fra cui il futuro presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Francesca Duranti e il suo posto nella letteratura del ‘900

Francesca Duranti (Francesca Rossi) è morta a Lucca all'età di 90 anni: suo nonno fondò il partito socialista
Francesca Duranti (Francesca Rossi) è morta a Lucca all’età di 90 anni: suo nonno fondò il partito socialista – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Paolo Martini, della ADN Kronos, l’ha definita “una delle voci più originali e raffinate della narrativa italiana del secondo Novecento, che nei suoi romanzi ha descritto l’intimità, la memoria e il disincanto di una generazione”.

“Francesca Duranti ha rappresentato una voce di straordinaria profondità nella letteratura italiana, con una singolare capacità di raccontare le storie della borghesia con uno sguardo al tempo stesso disincantato e partecipe – ha detto l’assessore comunale alla Cultura Giacomo Montanari – Tra i numerosissimi premi di altissimo prestigio, dal Campiello alle finali dello Strega, mi piace ricordare le due vittorie al premio ‘Donna scrittrice’ di cui il Comune di Genova si appresta a lanciare la quarantesima edizione.
“I suoi libri restano un punto di riferimento straordinario per tutti quelli desiderano immergersi nell’animo delle persone, comprenderne i limiti e le fragilità, ma anche sperimentare la forza della perseveranza e la resistenza non solo fisica, ma anche morale. Le più sentite condoglianze alla famiglia di Francesca Duranti da parte mia, della sindaca Salis, della giunta comunale, del presidente del Consiglio comunale Claudio Villa e di tutto il Comune di Genova”.

Tradotta in sei lingue

Autrice di romanzi amati dal pubblico e dalla critica, ha scritto ancora Paolo Martini, Duranti si era imposta nel panorama letterario con ‘La casa sul lago della luna’ (Rizzoli, 1984), finalista al Premio Strega e vincitrice del Premio Bagutta, tradotto in sei lingue e considerato il suo capolavoro. In quel romanzo, la protagonista inseguiva un misterioso manoscritto e, attraverso di esso, la propria identità: un tema, quello della ricerca di sé attraverso la parola, che avrebbe accompagnato tutta la sua opera.

Dopo gli esordi con ‘La bambina’ (1976) e ‘Piazza mia bella piazza’ (1978), entrambi editi da La Tartaruga, Duranti pubblicò una serie di titoli che scandirono la sua maturità narrativa: ‘Lieto fine’ (Rizzoli, 1987), ‘Effetti personali’ (Rizzoli, 1988, Premio Campiello e Premio Hemingway), ‘Ultima stesura’ (Rizzoli, 1991), ‘Progetto Burlamacchi’ (Rizzoli, 1994) e ‘Sogni mancini’ (Rizzoli, 1996). Con ‘L’ultimo viaggio della Canaria’ (Marsilio, 2003), saga familiare d’ispirazione autobiografica, vinse per la seconda volta il Premio Rapallo-Carige, già ottenuto con ‘Sogni mancini’.

 

 

 

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Blitz

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