Francesca Albanese ha barato: il dossier che le può costare il posto

  • Postato il 8 dicembre 2025
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  • Di Libero Quotidiano
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Francesca Albanese ha barato: il dossier che le può costare il posto

L'ombra delle irregolarità sulla conferma della nomina di Francesca Albanese alle Nazioni Unite. Qualcosa in più di un semplice "vizio di forma", secondo un dossier che gira al Palazzo di Vetro da qualche tempo e che inquieta non poco i vertici dell'Onu.

Lo scorso aprile la relatrice speciale dei territori occupati in Palestina ha ottenuto il via libera per il bis ma secondo un documento preparato dal tedesco Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, una Ong accreditata alle Nazioni Unite, "l’ambasciatore svizzero Jürg Laube, presidente del Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu, avrebbe forzato le regole delle Nazioni Unite per rinnovare l’incarico" della Albanese, scrive il Giornale.

 

 

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Secondo le carte presentate da Neuer, la relatrice italiana di fatto leader morale e politica dei pro-Pal nel corso del suo primo mandato tra 2022 e 2025 avrebbe "violato ripetutamente il codice di condotta imposto ai consulenti delle Nazioni Unite". Violazioni che riguarderebbero "le posizioni anti-semite assunte con i suoi interventi pubblici, tweet di sostegno ai terroristi di Hamas e la partecipazione a due missioni in Nuova Zelanda e Australia pagate da Ong vicine ad Hamas", riporta sempre il quotidiano diretto da Tommaso Cerno.

 

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Si tratta di 56 pagine in cui il tedesco Neuer elenca "le gravi e sistematiche violazioni del Codice da parte di Albanese – tra cui violazioni dell’imparzialità, dell’integrità e della moderazione – e la cui ricezione è stata debitamente confermata dall’ufficio del Presidente». Nulla di cui i critici di Albanese non fossero al corrente, con una faziosità spesso esibita con orgoglio durante le sue sempre più numerose apparizioni pubbliche, in piazza, nei teatri e in tv. 

 

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Tecnicamente, il Consiglio per i Diritti Umani guidato da Laube ha l’obbligo di esaminare le denunce e procedere alla nomina solo in caso di istruttoria negativa. Passaggi burocratici che il dirigente svizzero ha saltato a pie' pari, "dirottando" le lettere di reclamo al Comitato di Coordinamento.

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Autore
Libero Quotidiano

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