Frana sulla sp 26, l’alta val Graveglia di nuovo isolata: “Siamo preoccupati, ci sentiamo abbandonati”
- Postato il 20 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Siamo stati fortunati a non passare prima, poteva essere fatale. In quel momento eravamo di ritorno da una competizione sportiva, i nostri figli sono atleti agonisti e quel giorno avevano partecipato ad un evento a Genova”.
A sfogarsi è Barbara Bernucci, una degli abitanti di Ne, che la scorsa domenica si è ritrovata a pochi passi dalla frana caduta sulla sp 26 all’altezza di Cave Marchisio: è stata la prima persona a fotografarla e a segnalarla, ed è anche una “madre preoccupata”, perché la frana, l’ennesima, ha ricordato la fragilità di un territorio che a ogni allerta sperimenta cedimenti e problemi strutturali.
Frana sp 26, la mamma preoccupata: “Ogni mattina mio figlio parte in scooter”
“Ogni mattina mio figlio deve raggiungere la scuola a Chiavari con il suo scooter. Ogni mattina lo guardo partire e mi chiedo se tornerà a casa senza essersi fatto male – scrive Bernucci – Le strade che dovrebbe percorrere sono sterrate, dissestate, piene di buche, prive di protezioni a valle e spesso rese pericolose da smottamenti continui. Sono vie che definiremmo alternative, ma la verità è che non sono strade, sono rattoppi forzati in cui la sicurezza non è garantita a nessuno”.
La frana caduta nei giorni scorsi è la terza in pochi anni che interessa l’area a lato delle Cave Marchisio. Bernucci ha già inviato comunicazioni sia al Comune sia alla Città Metropolitana per segnalare le criticità, e oggi assiste nuovamente all’isolamento dell’alta val Graveglia.
L’appello dei residenti dell’alta val Graveglia
“Chi lavora fuori valle non riesce più a raggiungere il posto di lavoro, i mezzi di soccorso rischiano ritardi che possono costare la vita, gli spostamenti quotidiani diventano un percorso a ostacoli – elenca Bernucci – auto e mezzi si danneggiano continuamente, bambini e ragazzi sono costretti a percorsi sempre più lunghi e pericolosi. In alta valle è presente anche una struttura che accoglie persone con disabilità: per loro l’interruzione della viabilità è un ulteriore colpo, un limite alla libertà e ai servizi essenziali”.
“La nostra comunità ha appreso del sopralluogo del 18 novembre da parte di Regione, ASL, Città Metropolitana, Comune e tecnici: apprezziamo l’impegno, ma ciò che chiediamo è qualcosa di più profondo. Chiediamo una soluzione stabile, non l’ennesimo intervento tampone – prosegue – Chiediamo di poter vivere senza la paura che una pioggia più intensa, o un inverno più rigido, ci riporti all’isolamento totale. Questa è una valle che ama la sua terra e non chiede privilegi: chiede sicurezza. Chiede di non essere dimenticata”.
La sindaca di Ne Francesca Garibaldi, intanto, ha scritto a Regione, Città Metropolitana, Prefettura e Asl 4 per chiedere l’adozione di misure adeguate al ripristino in sicurezza della strada e a prevenire ulteriori cedimenti. Venerdì 21 i tecnici e gli enti interessati faranno nuovamente un sopralluogo, nel frattempo per raggiungere le frazioni si devono percorrere lunghi percorsi alternativi.