Ex Ilva, incontro al ministero il 28 novembre a Roma: sciolto il presidio a Cornigliano
- Postato il 20 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. I sindacati e gli enti locali di Genova e degli altri stabilimenti ex Ilva del Nord Italia sono convocati a Roma, il 28 novembre, presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy alle 15. Alle 16, sempre al Mimit, l’incontro sarà ampliato a discutere l’intero sistema aziendale siderurgico quindi comprendendo anche la vertenza di Taranto.
La convocazione ufficiale, in carta intestata, è arrivata alle 17.30 durante l’incontro in prefettura. Tempo, per la delegazione sindacale che da ieri mattina sciopera, occupa la fabbrica ed è in presidio permanente a Cornigliano, di tornare in piazza Savio, tenere un’assemblea pubblica tra colleghi e annunciare lo scioglimento del blocco stradale che per due giorni ha tenuto in scacco la viabilità cittadina. Il presidio si è sciolto alle 19, con qualche strascico temporale per rimuovere tende, pallet e falò e ripulire la zona dalle 40 ore di bivacco.
Intanto, è terminato a Palazzo Chigi il consiglio dei ministri. Nel corso della riunione, durata circa un’ora, via libera al decreto legge con misure urgenti per assicurare la continuità operativa degli stabilimenti Ex Ilva. Previsti nuovi fondi per la formazione dei lavoratori e l’integrazione della Cig al 70%.
La sindaca di Genova Silvia Salis e il presidente della Regione Liguria Marco Bucci hanno commentato con soddisfazione la convocazione dell’incontro con il ministro Urso, anche se la prima cittadina avrebbe preferito che fosse il ministro a venire a Genova per discutere la questione, più cauti i metalmeccanici, al di là dei festeggiamenti momentanei a Cornigliano.
Palombo (Rsu Fiom): “Non è ancora una vittoria, meno corsi e più rotoli”
Armando Palombo, Rsu Fiom, chiarisce: “Non è una vittoria, le vittorie sono altre, ma è un passo avanti rispetto a una situazione che era di stallo, l’incontro ci darà l’opportunità di chiarirci le idee, perché a oggi sono molto confuse. La mobilitazione per ora è sospesa, domani alle 6 riprendiamo a lavorare, ma siamo pronti a ripartire con la protesta se non arriveranno delle risposte chiare”.
“Quello che vogliamo è che si sprechino meno soldi, che si investano per per fare arrivare lavoro a Genova, perché ce n’è tanto bisogno, sentire parlare di ciclo corto, cioè che Taranto può vendere direttamente i rotoli, senza far arrivare nulla qui, significa essere scollegati dalla realtà, non so quale mondo sindacale può parlarne. Lo diciamo chiaramente: meno corsi finti, più rotoli da lavorare, la popolazione di lavoratori ha un’età media di 52 anni, chi lavora a Cornigliano sta mantenendo in vita l’azienda”, le parole del sindacalista metalmeccanico in risposta al piano di formazione speciale prospettato per i dipendenti di cui, nelle ultime ore, hanno parlato i commissari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria.
Armando Palombo ha voluto anche ringraziare la città solidale: “Un elenco lunghissimo di associazioni, ne dico una per tutti perché è quella con cui abbiamo lavorato di più negli ultimi mesi che è Music for Peace, che ci ha fornito la cucina da campo, ci ha fornito le tende, le coperte, e l’associazione Sole Luna, che ci ha fornito i pasti caldi, però ce ne sono tante altre, la dimostrazione che la Genova che conosciamo noi è per difendere l’industria e per difendere il lavoro buono”.
Le reazioni dei sindacati alla convocazione dell’incontro
“È arrivata la convocazione ufficiale per gli impianti del Nord che hanno necessità di essere alimentati e nel piano del governo rischiano di fermarsi – le parole Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom di Genova dopo l’incontro in prefettura – bene, lo riteniamo molto positivo, è quello che chiedevamo”.
“Vogliamo che il sito di Cornigliano venga valorizzato per le specificità che ha, per le grandi potenzialità su banda stagnata e zincatura – ribadisce Christian Venzano, segretario generale della Fim Cisl – abbiamo tante aree, si è parlato di un forno elettrico nel piano di rilancio. Non fermiamo i macchinari. Vogliamo che il governo si prenda la responsabilità di rilanciare la siderurgia. Se si fermano gli impianti vuol dire spegnere Cornigliano, questo è inaccettabile. Non si tratta così un settore trainante dell’economia. Dopo magari ci saranno acquirenti. Il mercato richiede l’acciaio e i nostri prodotti, banda stagnata e prodotto zincato”.
“Il distacco totale da Taranto Sarebbe una follia – commenta Antonio Apa, segretario generale della Uilm Liguria – un conto è stare complessivamente nel gruppo, un conto staccarsi perché si perde anche la capacità di stare uniti complessivamente. Credo che il ministro non abbia le carte in regola: tutta la strategia impostata da Urso per la vendita dell’Ilva si è dimostrata un fallimento. Genova è sempre stata un caposaldo dell’industria, ci sono tutti gli ingredienti per un rilancio”.
“Abbiamo preso atto della duplice convocazione, rimane intatta la preoccupazione – avverte Maurizio Rimassa, segretario generale della Usb Liguria – sono stati fatti molti tavoli nelle scorse settimane, gli ultimi si sono conclusi in modo drammatico. Dobbiamo capire se c’è un cambio di orientamento da parte del governo. Quello che oggi è sul tavolo conduce alla fine della siderurgia nel nostro Paese, una cosa inaccettabile. Abbiamo chiesto chiarimenti sul contenuto del decreto che dovrebbe discutere in questi minuti il consiglio dei ministri dedicato a Ilva. Speriamo di avere indicazioni di un mutamento di volontà politica”.
La politica, Bucci e Salis: “Acciaio è fondamentale”
“È stato un incontro positivo, abbiamo lavorato intensamente in questi giorni – le parole del presidente della Regione Marco Bucci – ho contattato personalmente il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, ribadendo quali fossero le esigenze del territorio, delle istituzioni e dei sindacati, e mi è stata confermata la disponibilità per un incontro a Roma il 28 novembre. Ho sottolineato la necessità che almeno una parte dell’incontro fosse dedicata esclusivamente alla situazione del Nord Italia, e così sarà. Poi seguirà un incontro con le parti di tutti i territori coinvolti. Abbiamo trovato una soluzione che soddisfa tutte le parti”.
“Noi ribadiremo la nostra posizione: la fabbrica dell’acciaio a Genova è fondamentale per il nostro tessuto economico, per la nostra città e per la Liguria intera. Noi vogliamo difendere la fabbrica e i lavoratori, vogliamo che la fabbrica continui non solo a lavorare, ma che generi ricadute sul territorio, con un business che funziona, da cui ci aspettiamo, a cascata, effetti positivi a livello economico e occupazionale, e crescita. È essenziale che nell’attesa che la gara si concluda, con un acquirente ben definito, ci sia una possibilità di sostenere il mercato, e quindi la produzione e il lavoro”, ha concluso Bucci.
La sindaca di Genova Silvia Salis dichiara: “È molto importante che in questo momento si faccia quadrato intorno ai lavoratori dell’ex Ilva che hanno la paura legittima che lo stabilimento di Genova Cornigliano vada verso una chiusura. Sarebbe un dramma sociale per questa città, che non voglio neanche immaginare”.
“Ringrazio i lavoratori per la disponibilità e tutta la città di Genova che in questi due giorni ha subito disagi ma ha capito l’importanza della battaglia – prosegue la prima cittadina – chiediamo al ministro Urso che, come è venuto qui a Genova a chiedere una risposta netta sulla posizione dell’amministrazione comunale circa il futuro industriale dello stabilimento, così ora ci dica qual è il tipo di investimento che il governo ha in programma per il polo di Cornigliano.
Salis ribadisce: “ci aspettiamo delle risposte che non devono prevedere il progressivo smantellamento della produzione a Genova, perché qui si produce banda stagnata, della latta c’è bisogno: è un’eccellenza nazionale e su questo non bisogna disinvestire ma aumentare la produzione”.