Foto sessiste create con l’AI, Maria Elena Boschi: “Sto valutando una class action per chiedere i danni”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Sto valutando di chiedere i danni, magari anche con un’azione collettiva: è un tentativo di fermare, colpendolo nel portafogli, chi anima questi siti con la chiara intenzione di far soldi. Poi bisogna rendere più consapevoli i consumatori di questo genere di immagini”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera, in riferimento al sito sessista che divulgava foto di donne conosciute modificandole con l’IA. “Abbiamo suggerito di ispirarci al modello di altri Paesi – aggiunge -obbligare a citare in modo chiaro che si tratta di immagini artefatte e costringere gli utenti a dare le loro generalità e rivelarle. Chi è morbosamente attratto, sapendo che rischia di finire in una lista pubblica con i nomi indicati, di sicuro userebbe maggior prudenza e verificherebbe meglio se le immagini sono vere e se le donne sono d’accordo”.
Boschi: “Spogliare le donne significa sminuirle a livello professonale”
“Spogliare – prosegue Boschi -, accostare a una ballerina di lap dance — a me è successo anche questo — serve a sminuire sotto il profilo professionale. E infatti anche quando me ne sono occupata nel Consiglio d’Europa, in Commissione pari opportunità, saltava agli occhi, le vittime di queste mistificazioni sono soprattutto donne. E a volte a utilizzare questi sistemi sono anche i canali unofficial di reti che fanno politica. Con obiettivi politici”. Boschi critica il governo sul tema del contrasto al sessismo. “Penso che con le limitazioni alla educazione sessuo-affettiva nelle scuole, con l’allentamento delle regole contro le pubblicità sessiste, abbia assunto la direzione opposta rispetto a quella che avrebbe dovuto. L’Italia è indietro rispetto alla gran parte del resto d’Europa su questo tema”, conclude
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