Forza Italia, Occhiuto: nessuna corrente ma una scossa per arricchire

  • Postato il 17 dicembre 2025
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Forza Italia, Occhiuto: nessuna corrente ma una scossa per arricchire

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a Roma per “rafforzare Forza Italia, non è una iniziativa contro qualcuno” e ribadisce: “Nessuna nuova corrente, semmai una scossa al centrodestra”


ROMA – Nessuna corrente, ma una scossa. E non è polverosa, semmai elettrica. Roberto Occhiuto arriva a Palazzo Grazioli con un messaggio che prova a spostare il dibattito dentro Forza Italia e, più in generale, nel centrodestra. Niente manovre di palazzo, nessuna sfida dichiarata, ma l’ambizione di rimettere in circolo un pensiero liberale che – sostiene – rischia di restare ai margini.

«Nessuna nuova corrente», ha ribadito dal palco il presidente della Regione Calabria, «le correnti sono cose polverose», semmai una scossa liberale al centrodestra, per “arricchirlo”, non per dividerlo. Precisa.

Il convegno “In libertà. Pensieri liberali per l’Italia”, voluto da Occhiuto, si è svolto oggi 17 dicwmbre 2025 a Roma a Palazzo Grazioli, che per decenni è stato il cuore pulsante del berlusconismo, il punto di raccolta di una stagione politica che ha segnato la Seconda Repubblica. «È un percorso che inizia oggi. Non è una iniziativa contro qualcuno, ma per rafforzare il partito». Viene detto.
La parola chiave della giornata è “scossa”. «Vogliamo dare una scossa liberale al centrodestra per rafforzare la sua ala liberale», ha spiegato Occhiuto, chiarendo che l’obiettivo non è mettere in discussione la leadership di Giorgia Meloni, verso la quale ha espresso apprezzamento, ma allargare l’orizzonte politico della coalizione. «I giovani che non vogliono votare centrosinistra guardano il centrodestra come qualcosa di conservatore».

Da qui l’insistenza su temi che, secondo il governatore calabrese, Forza Italia dovrebbe avere il coraggio di fare propri. A partire dai diritti civili, «un tema che un partito come Forza Italia deve avere il coraggio di intestarsi». E poi la riforma della giustizia, letta anche attraverso l’eredità politica di Silvio Berlusconi, figura evocata più volte nel corso della giornata.

Ai cronisti che chiedono se sia in corso una sfida al segretario Antonio Tajani, Occhiuto taglia corto: «È un’occasione per produrre qualche pensiero liberale, nessuno ha organizzato il convegno per creare una corrente». Le correnti, ribadisce, «solo il Pd, tra i partiti più masochisti in Italia, le ha».
In sala ci sono i vicepresidenti di Camera e Senato, Giorgio Mulè e Licia Ronzulli. Dalla Calabria arrivano il deputato Giuseppe Mangialavori e l’assessore regionale Gianluca Gallo. Ci sono critici noti della linea Tajani, da Craxi a Cattaneo fino a Bergamini, oltre a Rita Dalla Chiesa. In sala anche Francesco Cannizzaro.

E ancora, tra gli ospiti, in presenza e in collegamento, manager e imprenditori di primo piano: dal vicepresidente di Uber Tony West al delegato di Confindustria per la transizione digitale Pietro Labriola, dalla ceo di Ab Medica Francesca Cerruti agli ad di A2A, Arsenale e Ryanair, fino a Massimiliano Giansanti, presidente di Copa e Confagricoltura. Un segnale ulteriore di un’operazione che guarda oltre i confini del partito.

Nessuna corrente, dunque. Ma una scossa sì. E, come spesso accade in politica, sarà il tempo a dire se resterà un episodio o se segnerà davvero l’inizio di qualcosa di più duraturo.
E intanto Berlusconi aleggia su tutta la giornata. Viene citato, ricordato, evocato come fondatore e come maestro perché Occhiuto con Marina Berlusconi si vede e si sente «spesso, ma lei non c’entra nulla con questa iniziativa, che io ho voluto organizzare chiaramente le ho raccontato ma la responsabilità è mia».

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