Follia in Veneto: spari contro gli atleti della squadra di Petacchi durante l'allenamento. Si muove anche la FCI

  • Postato il 22 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La paura è stata tanta, ma per fortuna è rimasta solo tale. Chiaro però che sarebbe potuta finire in maniera molto peggiore, pensando a quello che hanno vissuto sulla propria pelle i ciclisti della SC Padovani Polo Cherry Bank, la squadra ciclistica dilettantistica che vede Alessandro Petacchi nel ruolo di team manager. Che domenica mattina hanno letteralmente visto la morte faccia, e non per un incidente legato a questioni di corsa o allenamento, quanto piuttosto a una folle rincorsa di ignoti che al volante di una vettura hanno sparato due colpi verso i ciclisti, senza però colpirne alcuno.

La paura e la sensazione di insicurezza che non va via

La vasta eco suscitata dai fatti accaduti nei pressi di Dolcé (hinterland veronese) è arrivata sino alle latitudini più importanti, tanto che la Federciclismo ha messo a disposizione della squadra i legali federali per cercare di ottenere giustizia e soprattutto far luce su un evento che a memoria non ha precedenti nella storia ciclistica italiana. “Non riesco a spiegarmi cosa possa aver portato a un gesto così sconsiderato”, ha ammesso Dimitri Konychev, direttore sportivo della squadra veneta.

“La zona del Lago di Garda è una delle più ospitali e adatte per allenarsi nei mesi invernali, e come team ogni giorno tracciamo con cura maniacale i percorsi da effettuare, evitando le arterie più affollate e gli orari di maggior traffico. Non a caso c’eravamo spostati nella Val d’Adige, su una strada scorrevole ad ampia carreggiata che nei fine settimana è libera dal traffico pesante”.

Un concetto ripreso dal presidente della squadra, Galdini Peruzzo. “Non è la prima volta che riceviamo aggressioni da parte di automobilisti, ma solitamente si limitavano a questioni verbali… stavolta si è oltrepassato il limite e siamo parecchio preoccupati per l’incolumità dei nostri atleti. Già è difficile riuscire ad allenarsi in condizioni di sicurezza, figurarsi adesso… l’unico sollievo è sapere che tutti i ragazzi stanno bene e abbiano avuto modo di scampare all’aggressione, che non esito a definire folle e totalmente scriteriata”.

La ricostruzione dei fatti e le indagini delle forze dell’ordine

La ricostruzione di quanto accaduto è al vaglio delle forze dell’ordine. Domenica mattina, intorno alle 10.30, un’autovettura blu ha avvicinato il gruppetto di atleti che si stavano allenando, e dopo aver abbassato il finestrino un passeggero ha estratto una pistola e sparato due colpi. La prontezza di riflessi dei ragazzi in bici ha evitato il peggio: l’auto è subito scappata via a forte velocità, non curandosi di aver colpito qualcuno. Va da sé che esiste anche la possibilità che si sia trattato di due colpi sparati a salve, quindi di una bravata volta unicamente a spaventare i corridori e le ammiraglie.

Il team ha spiegato che il programma prevedeva delle sessioni in doppia fila, così la rosa è stata suddivisa in due gruppi di 7 atleti ciascuno, seguiti da vicino dalle tre ammiraglie durante la fase di trasferimento, mentre un’altra ammiraglia aveva allungato la tratta per attendere gli atleti al punto di ritorno. Proprio in questo lasso di tempo sarebbe avvenuta l’aggressione, che ha portato all’immediata sospensione della seduta.

Una volta rientrati in albergo (al Veronello Resort), tutti i corridori hanno raccontato il terrore di quanto hanno vissuto, oltre a fornire indicazioni utili per le indagini. Sono state raccolte immagini a circuito chiuso e altri frammenti della statale SS12 di Dolcé, sperando di poter risalire senza troppe difficoltà a coloro che erano all’interno dell’abitacolo.

La nota della Federciclismo: “Ci costituiremo parte civile”

La Federciclismo non ha mancato di stigmatizzare quanto successo, spiegando in una nota che “appena avuto notizia del grave episodio che ha coinvolto un gruppo di giovani atleti della SC Padovani Polo Cherry Bank mentre si allenavano sulle strade della Val d’Adige, ha comunicato alla società di mettere a sua disposizione l’assistenza dei legali della Federazione per ogni più opportuna azione che la Padovani ed i ciclisti coinvolti intendano proporre nei confronti dei responsabili del grave fatto.

La stessa Federazione ha deciso di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che si instaurerà a seguito dell’individuazione dei colpevoli del grave gesto che, allo stato, appare diretto a colpire l’intero movimento ciclistico”.

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Virgilio.it

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