Flashback Art Fair 2025 a Torino: l’arte come responsabilità e resistenza nel presente
- Postato il 30 ottobre 2025
- Cultura
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, la città ospita la XIII edizione di Flashback Art Fair, all’interno di Flashback Habitat in corso Giovanni Lanza 75.
La fiera d’arte, diretta da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e Alessandro Bulgini, si presenta senza titolo, come segno di apertura e accoglienza.
L’obiettivo è chiaro: trasformare la fiera in un luogo di responsabilità collettiva, dove l’arte diventa atto politico e umano.
Un’edizione “senza titolo” per raccontare il presente
“Ci siamo chiesti che senso avesse realizzare una fiera in un momento storico come questo”, spiegano i direttori.
La risposta è nel concetto di piazza: spazio vitale, luogo d’incontro e scambio, dove il valore dell’arte prende vita.
Flashback 2025 nasce così come una fiera del presente, che unisce artisti di epoche diverse in un dialogo senza gerarchie temporali.
L’immagine guida: un doppio volto tra passato e presente
L’immagine simbolo della fiera è firmata da Antonello Bulgini, artista scomparso nel 2011.
Due opere – Iafet e Mister Marshmallow – raccontano la doppia anima di Flashback: la memoria e la tensione contemporanea, il gesto affettivo e la fragilità inquieta.
Un Giano bifronte che guarda al passato e al futuro, invitando a una riflessione sul senso dell’arte oggi.
I progetti espositivi: la responsabilità dell’arte
Nei padiglioni B e C trovano spazio 48 gallerie, mostre e installazioni site-specific.
Gli artisti — da Giuseppe Romagnoli a Domicella Bożekowska, da Alessandro Bulgini a Il Genovesino — condividono la stessa urgenza: fare dell’arte un atto di testimonianza e resistenza.
Le opere raccontano tensioni interiori e collettive, dolore e compassione, come nella scultura di Romagnoli del 1907 o nelle performance ambientali di Bożekowska.
L’arte si fa linguaggio di consapevolezza, trasformando ogni gesto creativo in un atto civile.
Gaza Opera Viva e Compassione: arte come cura
Il cuore sociale di questa edizione è “Gaza, Opera Viva”, progetto di Alessandro Bulgini curato da Christian Caliandro.
Fotografie e performance raccontano la fragilità e la resistenza dei popoli in guerra.
Accanto, “Compassione” di Alexander Mostafa Fazari trasforma le termocoperte dorate in pagine di preghiera, con versi di Kahlil Gibran scritti in arabo.
La parola diventa atto poetico e politico, restituendo senso al silenzio.
Butterfly: la metamorfosi attraverso la videoarte
Curata da Rebecca Russo, la sezione Butterfly presenta venti video di artisti internazionali dedicati al tema della metamorfosi.
Tra gli autori: Janet Biggs, Emilia Faro, Kate Gilmore, Masbedo e Hans Op De Beeck.
Le loro opere indagano corpo, identità e rinascita, offrendo un percorso visivo di grande intensità.
Il corpo come spazio di arte e relazione
In collaborazione con Veracruz Tattoo, lo spazio 51 si trasforma in un laboratorio performativo.
Ogni giorno, due tatuatori di Barriera di Milano realizzano tatuaggi dal vivo, trasformando il corpo in superficie d’arte e dialogo umano.
L’intervento dialoga con un disegno di George Grosz, rivelando come il corpo resti, ancora oggi, un campo di tensione tra immaginario e realtà.
Public Program: incontri, musica e laboratori
Il Public Program amplia il dialogo tra arte e società.
Tra gli appuntamenti principali:
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il talk Il capitale che cresce di Monica Biancardi con Chiara Gatti e Lorenzo Benedetti; 
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l’incontro Gaza Opera Viva con Bulgini e Ilda Curti; 
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la conferenza Legnanino ritrovato, dedicata al dipinto Belisario; 
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la presentazione di due libri fotografici su Carol Rama. 
Spazio anche all’educazione con i Flashback Lab, laboratori per scuole e famiglie ispirati al mito di Ulisse.
Infine, venerdì 31 ottobre, il Flashback Sound porta il jazz al Circolino del Padiglione C con ’Sta cosa del Jazz dell’Elis Sextet e il Blessing Quintet.
Con questa edizione “senza titolo”, Flashback Art Fair 2025 conferma la sua identità:
una fiera che unisce arte antica e contemporanea, mercato e riflessione civile, bellezza e responsabilità.
Un evento che trasforma l’arte in un atto di consapevolezza collettiva, capace di guardare al presente con sensibilità e coraggio.
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