Fiumi di droga a Crotone, regge in Cassazione l’accusa di narcotraffico per gli Spagnolo
- Postato il 26 settembre 2025
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Fiumi di droga a Crotone, regge in Cassazione l’accusa di narcotraffico per gli Spagnolo
Pene definitive in Cassazione per il narcotraffico degli Spagnolo ma ora nel centro storico di Crotone spacciano i minorenni
CROTONE – Regge, anche al vaglio della Corte di Cassazione, l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico nel processo contro il gruppo criminale capeggiato da Giuseppe Spagnolo, di 29 anni. Un’organizzazione particolarmente attiva nel centro storico anche se erano tre le piazze di spaccio che gli imputati gestivano. Sarà comunque necessario un processo d’appello bis per rivalutare alcune accuse annullate senza rinvio. Proprio a Giuseppe Spagnolo, promotore dei traffici, inflitta anche in Appello la pena più elevata, a 19 anni di reclusione. Dovrà tornare davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro in diversa composizione essendo stato annullato con rinvio un solo capo d’imputazione.
LE ALTRE DECISIONI
Annullamenti con rinvio anche per i fratelli Alessandro (28), condannato in Appello a 9 anni e 6 mesi, e Luigi (41), condannato a 6 anni e 11 mesi. Anche per loro resta comunque in piedi la parte della condanna relativa al narcotraffico. Pene definitive, a 9 anni, per Ercole Spagnolo (50), e Francesco (31), condannato a 6 anni, poiché respinti sia i ricorsi difensivi che della Procura generale. L’unico imputato per il quale il reato associativo cade definitivamente è Gianluca La Forgia (41). Per lui passa in giudicato la condanna a 5 anni. Secondo l’accusa era il canale di approvvigionamento del gruppo criminale. Annullata con rinvio l’assoluzione per la madre dei fratelli Spagnolo, Vittoria Covelli (49). In primo grado aveva avuto 6 anni e 8 mesi. Passano in giudicato, essendo stati respinti i ricorsi, pene minori. A 4 anni per Andrea Rizza (31); a 2 anni per Raffaele Messina (27); a 4 anni e 5 mesi per Gaetano Scicchitano (54).
MARKET DELLA DROGA
Market della droga era soprattutto la città vecchia, un dedalo di vicoli quasi impenetrabile per le forze dell’ordine, presso cui era stata predisposta una strutturata rete, organizzata in forma piramidale, i cui componenti si procuravano e smerciavano al dettaglio ingenti quantitativi di droga. I profitti confluivano in una cassa comune ed erano suddivisi dai capi della gang, i componenti della famiglia Spagnolo, mentre agli altri imputati era assicurato un compenso. I tre punti di spaccio erano in piazza Libertà, nel rione San Francesco e, appunto, nel centro storico, specie in via Caloiro, dove è stato documentato un continuo andirivieni di consumatori di stupefacenti a qualsiasi ora del giorno e della notte.
L’INCHIESTA
L’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile della Questura, nasce dal rinvenimento, nell’agosto 2020, di mezzo chilo di droga, tra marijuana e cocaina, a casa di Scicchitano e di un etto di “maria” a casa di Messina. Il glossario delle intercettazioni non era difficile da decriptare. “Maglietta bianca” la cocaina, “maglietta verde” la marijuana. Scicchitano è subito apparso agli investigatori come il magazziniere del gruppo. Grazie alle intercettazioni è stato possibile ricostruire un momento di fibrillazione del clan poiché Spagnolo rinfaccerebbe a Messina un uso smodato del telefono e si lamenterebbe di una perquisizione. Ma è proprio da una conversazione tra Spagnolo e la madre che gli inquirenti ricavano che c’era un “deposito”.
Gli avvocati difensori Roberto Coscia, Alessandro Diddi, Sergio Rotundo, Ilda Spadafora, Paolo Salice, Fabrizio Salviati e Aldo Truncè hanno puntato tutto sull’insussistenza dell’associazione a delinquere. Un’ipotesi esclusa, alla fine, per il solo Laforgia.
ORA SPACCIANO I MINORENNI
Sgominata la gang degli Spagnolo, i traffici nel centro storico non vengono meno e le nuove leve dello spaccio sono addirittura minorenni. La Squadra Volante della Questura ha arrestato due diciassettenni che, nonostante residenti in città, dimoravano in un B&B del centro storico per eludere i controlli. Presso la stanza da loro occupata gli agenti anno rinvenuto 57 grammi di hashish nascosti in un armadio della camera da letto. I ragazzi sono stati portati nell’Istituto penitenziario per minorenni di Catanzaro.
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