Fitto: “Darò più voce ad autonomie e territori. L’astensione di FdI su Next Generation Eu? Se votassi domani, sarebbe un voto favorevole”

  • Postato il 12 novembre 2024
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“Cinque anni fa ero seduto tra di voi, ricordo il mio viaggio politico, dal locale al nazionale a Bruxelles: ho sempre lavorato per un’Europa più forte. E’ un onore per me e sono pronto a mettere tutta la mia esperienza al servizio della Commissione. Non sono qui per rappresentare un partito politico o uno Stato membro, ma per il mio impegno per l’Europa“. Sono le prime parole pronunciate, in un inglese macchinoso, da Raffaele Fitto, vicepresidente designato della Commissione europea e commissario designato alla politica di Coesione, in audizione dinanzi alla commissione Sviluppo regionale del Parlamento Ue.

“Oggi sono qui per rappresentare la Commissione Europea – ha detto Fitto -: al dialogo sullo Stato di diritto, che è assegnato al Consiglio Affari Generali, da ministro degli Affari Europei ho partecipato, incontrando Vera Jourova e Didier Reynders. L’Italia ha dato un contributo positivo al dibattito. Lo Stato di diritto è un valore fondante. Le previsioni della Carta dei diritti fondamentali, dei trattati e tutti gli strumenti di attuazione dello Stato di diritto mi vedono assolutamente d’accordo. Prendo l’impegno a lavorare per l’attuazione di queste disposizioni”.

“Abbiamo bisogno di una politica di coesione basata su tre punti – ha spiegato il candidato vicepresidente -: riallacciare il rapporto con le autonomie locali con scelte che guardino i singoli territori. Poi avere una governance multilivello e il partenariato. Infine la politica di coesione deve rispondere alle nuove sfide come quella climatica, digitale e demografica“. La politica di coesione della prossima Commissione sarà “focalizzata” sulle “isole, sulle regioni remote e sulle aree rurali“, oltre che sulle aree urbane, ovvero i punti contenuti dell’accordo raggiuto dal gruppo European Free Alliance con la presidente della Commissione Ursula von del Leyen. “E’ molto importante – continua – lavorare per un ruolo centrale dei territori, perché solo guardando le specificità possiamo comprendere quanto siano necessarie le scelte da mettere in campo. La politica di coesione deve dare risposte a queste nuove domande”.

“Non entrerò in alcun modo nel dibattito di politica nazionale, lo faccio solo per ricordare che come ministro, io in Italia non ho fatto quello che viene detto. La riforma della politica di coesione italiana è stata approvata dalla Commissione Ue e ha visto nel percorso un confronto con gli enti locali, con il via libera delle regioni e dei comuni“, ha detto il commissario designato rispondendo a una domanda del gruppo socialista. “Le regioni e le autonomie locali sono il perno della politica di coesione”, ha aggiunto.

“Per quel che riguarda il Pnrr se sarò confermato vicepresidente esecutivo lavorerò assieme al Commissario per l’economia per consentire agli stati membri di realizzare le riforme e gli investimenti previsti entro il 2026″, ha detto Fitto riferendosi a Valdis Dombrovskis, al quale Ursula von der Leyen ha affidato il portafoglio degli Affari economici. “La semplificazione sarà un tema centrale, collaborerò il nuovo commissario alla semplificazione, la delega alla semplificazione assegnata a Dombrovskis può rappresentare una grande novità è un tema importante soprattutto per la politica coesione”, ha concluso Fitto.

Dopo il discorso di auto-presentazione, Fitto ha risposto alle domande dei membri della commissione. I voti di astensione di Fratelli d’Italia nel Parlamento Europeo su Next Generation Eu nel 2020 e 2021 riflettevano “una posizione di attesa”, ma “dopo l’esperienza fatta da ministro degli Affari Europei” con delega al Pnrr, “se dovessi votare domani mattina, quell’astensione sarebbe un voto favorevole“, ha delle il candidato commissario rispondendo a una domanda dell’eurodeputata del M5S Valentina Palmisano.

Durissima la domanda della deputata dei Verdi Ana Miranda Paz: “Lei ha una traiettoria di connivenza con il neofascismo” e “ha cento indagini sulla gestione dei fondi europei“. “La ringrazio per il suo intervento costruttivo – ha replicato ironicamente Fitto -. Non so a quali indagini lei si riferisca”.

Quindi il primo impegno: “Se sarò confermato” vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, “mi metterò immediatamente al lavoro” per aiutare la regione di “Valencia“, colpita dalle alluvioni nelle scorse settimane. E per il futuro “i programmi delle aree in Ucraina, ai confini della Russia, hanno bisogno di sentire l’Europa ancora più vicina: la risposta dell’Unione deve essere più forte. Serve una riflessione a parte: la sfida dell’allargamento parte da qui. Serve dare risponde forti e chiare: il nostro ruolo sarà rafforzare la nostra presenza in questi territori”, ha detto Fitto rispondendo a una domanda di Renew.

Dai 5 stelle questa mattina è arrivata l’ufficialità: “Abbiamo votato contro von der Leyen, quindi faremo lo stesso verso i suoi commissari”, ha detto a Repubblica il capodelegazione del M5s al Parlamento Europeo Pasquale Tridico. “Non è assolutamente una questione di nazionalità – aggiunge – non dovremmo guardare alle questione europee con lenti italiane. Fitto avrà la delega al Pnrr quando in Italia non ha aperto i cantieri, siamo penultimi in Europa nell’assorbimento dei fondi e rischiamo di perdere 50 miliardi di euro se non ci sarà una proroga della scadenza nel 2026″. “Se il Pd voterà a favore di Fitto – prosegue – lo farà perché i socialisti sono maggioranza di governo in Europa. Se non lo farà sarà quindi una mezza sfiducia verso von der Leyen. Forse cercheranno di modificare il portafoglio di Fitto”.

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Il Fatto Quotidiano

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