Fratelli d’Italia cambia di nuovo idea sulla commissione von der Leyen, Fidanza: “Voteremo sì perché nomineranno Fitto”
- Postato il 12 novembre 2024
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Fratelli d’Italia vede la nomina di Raffaele Fitto a nuovo commissario europeo ormai all’orizzonte. Al termine delle audizioni di mercoledì si procederà, nei giorni successivi, al voto che, negli auspici della nuova maggioranza Ursula, dovrebbe confermare tutti i sei vicepresidenti esecutivi, tra cui il politico di Maglie. Tanto basta a Fratelli d’Italia per compiere l’ultima, definitiva giravolta sulla nuova commissione von der Leyen: “Sul voto alla nuova Commissione Ue, esattamente come fu 5 anni fa, le diverse delegazioni nazionali del gruppo Ecr valuteranno autonomamente come esprimersi. La delegazione di Fratelli d’Italia sarà favorevole”, ha annunciato il capodelegazione di FdI a Bruxelles Carlo Fidanza.
Che cambiamento rispetto all’estate scorsa, quando nella prima riunione dei capi di Stato e di governo la presidente del Consiglio italiano uscì scura in volto dopo una riunione molto tesa nella quale decise di astenersi sul sostegno alla nuova presidente della Commissione e votare contro la nomina dell’Alto rappresentante per la Politica Estera Kaja Kallas e il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa. In quel momento sembrava che l’isolamento italiano fosse inevitabile, Paesi come la Francia chiedevano una punizione esemplare per il governo di Roma che, però, è riuscito a rimanere utile alla capa di Palazzo Berlaymont per accontentare tutte le famiglie politiche sulle nomine da spartire. “Sarebbe vergognoso se ce la facessero pagare, escludo sia così. Io non ho una doppia faccia”, aveva dichiarato la premier.
“Non abbiamo una doppia faccia” fu la motivazione di fine giugno. A fine luglio, dopo il voto contrario di Fratelli d’Italia in Parlamento Ue alla riconferma di von der Leyen, la leader di FdI spiegò a testa alta, in un video, le motivazioni della sua scelta: “Fratelli d’Italia ha deciso di non votare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito”.
Questa coerenza, però, non si ritrova oggi. Certo, il suo partito è riuscito a tirarsi fuori dalla palude nella quale si era ficcato con l’opposizione alla politica tedesca, riuscendo addirittura a strappare una vicepresidenza esecutiva per Fitto, ma “metodo e merito”, ciò che l’aveva portata a opporsi alla nuova commissione, sono rimasti gli stessi. Ma con un Fitto in più. Se in Consiglio e in Parlamento si trattava di salvare la faccia, mettendo a rischio un incarico importante, oggi, con la nomina di Fitto in tasca, evidentemente si possono fare concessioni all’immagine. Lo spiega chiaramente Fidanza: “Il voto di FdI sarà favorevole per l’ovvia e naturale ragione che il commissario italiano è espressione del nostro partito, quello delle altre delegazioni non sono in grado naturalmente di anticiparlo”.
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