Fiore Mio, il nuovo docufilm di Paolo Cognetti è un omaggio sconfinato al Monte Rosa

  • Postato il 21 novembre 2024
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E’ il Monte Rosa il grande protagonista di Fiore Mio, film documentario scritto e diretto da Paolo Cognetti che uscirà al cinema solo il 25-26-27 novembre come evento cinematografico. Uno sconfinato omaggio alla montagna del cuore da parte dell’autore del romanzo Le otto montagne, diventato un successo internazionale anche sul grande schermo nel film firmato da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.

All’anteprima stampa milanese Cognetti svela il suo viaggio intimo e introspettivo, composto da immagini e testimonianze. Un percorso che lo porta fino a 3600 metri in compagni di Laki, il suo cane fedele e inseparabile che lo accompagna da 12 anni e da cui racconta aver imparato il silenzio, la semplicità e l’onestà. Un viaggio che lo conduce a toccare tre rifugi, dove incontra amici che descrivono le loro scelte di vita. Remigio, Arturo, Corinne, Mia e Seta. Ognuno ha in comune qualcosa da raccontare legata all’amore per il Monte Rosa.

A proposito. La gente pensa che il Monte Rosa si chiami così per via del colore che le vette assumono al tramonto. In realtà il nome deriva dal latino “rosia”, che significa ghiacciaio. Questa storia ha divertito molto l’autore che all’inizio del film, conversando con uno dei protagonisti, ironizza bonariamente su quello che dice la gente comune.

Si definisce un milanese innamorato della montagna. “A Milano sono nato e ci sto benissimo, sfatiamo il mito che vivo in montagna – ci spiega – in realtà ho provato a fare il montanaro e trascorro solo alcuni periodi dell’anno ad alta quota”.

In questa città si è pure diplomato alla Civica Scuola di Cinema, anche se successivamente ha preferito la strada della scrittura, più semplice e meno complicata. Si può cominciare a scrivere senza grandi finanziamenti, il succo del suo ragionamento. Il successo de Le otto montagne lo ha però spronato ad aggiungere un nuovo capitolo a questa esperienza e così è nata l’idea del film-documentario. Stavolta puntando tutto sulle proprie forze, sulla propria creatività e sull’aiuto di amici fidati, a cominciare da Ruben Impens che ha curato la fotografia del film e Vasco Brondi, autore delle musiche originali tra cui l’intensa Ascoltare gli alberi in chiusura del film.

Presentato con successo nell’ultima edizione del Locarno Film Festival il 6 agosto scorso, sarà distribuito da Nexo Studios in 210 sale italiane oltre a numerosi paese europei e in tutto il mondo.

“Questo non è un film su come salvare le montagne – sottolinea lo stesso Cognetti – questo è un film su come le montagne potrebbero salvare noi“.

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Il Fatto Quotidiano

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