“Fino a 300 euro per 90 minuti di lavoro al giorno”: la nuova truffa via SMS. Quali sono i rischi e cosa fare se si riceve questo messaggio
- Postato il 4 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Lavorare 60-90 minuti al giorno da casa e guadagnare fino a 300 euro quotidianamente? Un sogno. E infatti, molto probabilmente, resta solo tale. Sarebbe questa la nuova truffa che sta circolando attraverso un messaggio SMS proveniente da un prefisso non italiano. “Ciao, mi scuso per il disturbo! Sono Melanie dello Rochus Mummert” recita il messaggino come si legge in un gruppo Facebook dove si segnala quello che sembrerebbe essere l’ennesimo raggiro. “Vogliamo offrirti un lavoro online da remoto. Puoi lavorare ogni giorno per 60 a 90 minuti, con uno stipendio che varia da 100 a 300 euro al giorno, a seconda della tua scelta di orari e luoghi (pagamento giornaliero). Si prega di notare: (devi avere almeno 20 anni). Ti preghiamo di rispondere ‘sì’ o ‘no’ per indicare se soddisfi i requisiti e desideri ricevere ulteriori informazioni”.
Perché si parla di truffa? Gli indizi sono numerosi: intanto la retribuzione a fronte di un’ora o poco più di lavoro, l’italiano non proprio accademico, e il prefisso (+63) che appartiene alla Filippine. Va bene che siamo in un mondo globalizzato, ma…
A cambiare, come segnalano diversi utenti, sono il numero di telefono (ma non il prefisso) e il nome dell’azienda. Chi fa riferimento alla Rochus Mummert, chi dice di scrivere dal Beaumont Group e chi da Synergy. Tutte aziende esistenti, ma in altri Paesi. Tutto fa pensare al phishing, tecnica di truffa telematica che consiste nello spacciarsi per chi non si è facendo leva su nomi noti di aziende, enti e personaggi famosi usati per conquistare la fiducia delle vittime. Dulcis in fundo, è assai improbabile che una risorsa umana chieda al candidato di rispondere “sì” o “no” per un’offerta di lavoro.
Ma che cosa si rischia abboccando a questi messaggi? Talvolta contengono link che fungono, in realtà, da porte d’ingresso per virus in grado di rubare tutto ciò che trovano, dati personali compresi. Altre volte il fine ultimo è ottenere dati sensibili, che siano informazioni bancarie o credenziali di accesso, per prosciugare il conto del malcapitato.
Quando si ricevono messaggi o chiamate di questo tipo, allora, è sempre meglio non rispondere né richiamare il numero. Se va “bene” ci si vede addebitato il costo della chiamata, nella peggiore delle ipotesi lo scenario è quello descritto sopra. Meglio allora bloccare il numero e fare una segnalazione alla Polizia Postale.
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