Finita la campagna elettorale, resta il nodo sulla sanità in Calabria

  • Postato il 20 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Finita la campagna elettorale, resta il nodo sulla sanità in Calabria

Finita la campagna elettorale in Calabria, la sanità resta l’emergenza strategica: tra debiti incerti, commissariamento e ospedali da costruire.


Terminata la breve ed intensa campagna elettorale per l’elezione del nuovo Consiglio Regionale della Calabria, tornano sul tappeto vecchie e nuove problematiche da affrontare nel quinquennio di consiliatura. Agli slogan propagandistici devono fare seguito gli atti concreti di programmazione. Riecheggiano nelle parole dei governanti regionali le solite e inveterate tematiche, quali sanità, trasporti, infrastrutture, viabilità, sviluppo, lavoro, istruzione, occupazione, Welfare. L’attenzione prioritaria è rivolta, al momento, alla questione sanitaria, la cui rilevanza è da ritenersi strategica.

LA CRISI NEL SETTORE DELLA SANITÀ IN CALABRIA E IL PIANO DI RIENTRO

La campagna elettorale è stata caratterizzata, in via preminente, dalle tematiche legate alla grave crisi sanitaria che, da anni, attanaglia, la Regione Calabria, assoggettata al Piano di Rientro dai Disavanzi Sanitari Regionali ed al Commissariamento, istituti legislativi che, di fatto, hanno deprivato i cittadini calabresi del diritto ad usufruire dei livelli Essenziali di Assistenza, facendo, peraltro, lievitare l’entità dello stesso disavanzo. La contingenza della fine anticipata della consiliatura regionale e la ristretta tempistica della campagna elettorale hanno, giocoforza, (ri)portato il problema della tutela della salute ad un elettorato ormai distratto, se non fatalista, incredulo sulle possibilità di inversione di tendenza.

LE PROMESSE IN CAMPAGNA ELETTORALE IN CALABRIA E IL NODO DEL COMMISSARIAMENTO NELLA SANITÀ

Ma la politica, anche quella nostrana, ha i suoi riti mediatici, propinati allo scopo di carpire consensi anche su tematiche, come la tutela della salute, che richiederebbero sinergia, condivisione, proposte concrete, al di là degli steccati politici. Sono comparsi, pertanto, negli slogan pubblicitari della politica, come d’incanto, risorse inimmaginabili, finalizzate alla riforma della rete territoriale, della rete ospedaliera, dell’emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti. Particolare attenzione è stata data all’uscita della Regione dal Commissariamento, vista come una panacea istituzionale e politico/ programmatica, in grado di restituire la tutela della salute agli ordinari organi di gestione.

IL DEBITO SANITARIO E I RIGIDI PARAMETRI DI VERIFICA

Un’aspettativa mediaticamente condivisa dall’opinione pubblica, vessata da quindici anni di commissariamento, ma che ha nascosto un dato non portato alla luce durante il dibattito politico. La fine del Commissariamento non produrrà effetto alcuno sulla gestione della tutela della salute, se non preceduto dalla fuoriuscita dal piano di rientro dai Disavanzi Sanitari Regionali, mediante una completa e puntuale storicizzazione del debito e la sua successiva sterilizzazione, ponendo fine alla logica della sostenibilità del debito pubblico, del pareggio di bilancio, della contrazione delle spese d’investimento produttivo.

Come d’incanto, la propagandata fine del Commissariamento impatta, secondo quanto affermato dai vertici Regionali, nell’impossibilità, nel breve/medio periodo, di quantificare la massa passiva, adempimento propedeutico alla cancellazione del debito. La Regione Calabria è in presenza di una massa debitoria non certificabile su basi analitiche, ma frutto di criteri cosiddetti deduttivi, rilevati alla luce dei rendiconti di gestione deliberati dalle Aziende del Servizio Sanitario Regionale.

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E MIGRAZIONE SANITARIA

Le dinamiche di accertamento dell’entità del disavanzo impongono, in via presuntiva, una tempistica coincidente con la durata della consiliatura regionale. Il che cancella ogni più ottimistica previsione per la contabilità sanitaria regionale, costretta a sottostare ai rigidi parametri di AGENAS, del Tavolo Tecnico di Verifica degli Adempimenti Regionali e del Comitato Permanente per la Verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Il tutto si impone, peraltro, in una particolare contingenza , dettata dalla determinazione di alcune Regioni, come Veneto ed Emilia Romagna, di porre un limite al flusso migratorio di pazienti provenienti da  altre Regioni, che produce una sensibile contrazione dei livelli assistenziali per le popolazioni residenti e che spinge le suddette Regioni nella logica dell’autonomia differenziata ex articolo 16, comma terzo, della Costituzione, proponendo, nelle more, la stipula di protocolli d’intesa, che, se posti in essere, stravolgerebbero l’ordinamento dettato dall’articolo 117 della Costituzione, nella novella recata dalla Legge Costituzionale n. 3/2001, aggravando la precarietà delle Regioni storicamente svantaggiate dai criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale.

CAMPAGNA ELETTORALE E SANITÀ IN CALABRIA: I NUOVI OSPEDALI E LA DISPUTA SUL POLICLINICO UNICAL

Di non minore rilevanza è la questione legata alla realizzazione dei nuovi ospedali della Sibaritide, della Piana di Gioia Tauro, di Vibo Valentia, per la realizzazione dei quali il Presidente della Regione e Commissario Ad Acta per il Piano di Rientro è stato nominato Commissario di Protezione Civile, con l’OCDPC n. 1133/2025.

Si tratta di manufatti la cui progettazione risale a diversi anni or sono, con ritardi di procedura realizzativa che hanno eroso, soprattutto dopo l’era COVID, la congruità delle somme deliberate. E’ di questi giorni la vexata quaestio della realizzazione, ad Arcavacata di Rende, del Policlinico dell’istituita Facoltà di Medicina, Chirurgia e Tecnologie Digitali dell’Unical, che ha riacceso vecchie e mai sopite polemiche circa l’ubicazione della struttura sanitaria e il presunto demansionamento dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, classificato quale struttura HUB, ai sensi del Decreto del Ministro della Sanità del 02 Aprile 2015, n. 70, nonché del DCA n. 78/2024 e  del DCA n. 360/2024.

IL RUOLO MARGINALIZZATO DEI COMUNI E DEI SINDACI

Nel contesto dell’intera problematica, ancora una volta vengono tenuti fuori i Comuni, attraverso la Conferenza dei Sindaci, organo democratico di rilevazione dei fabbisogni dei territori, il cui ruolo programmatico è stato posto nel dimenticatoio, in una logica di verticismo ossequiente a criteri econometrici e di pura ragioneria.

* Tullio Laino, Dirigente medico dell’Asp di Cosenza dal 2001 al 2015.

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