Finale, il consiglio comunale si compatta per dire “no” allo spostamento del centro prelievi all’ex Ruffini
- Postato il 1 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Finale Ligure. E’ stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Finale Ligure la mozione presentata dal gruppo di minoranza di “Scelgo Finale” per contrastare lo spostamento del centro prelievi presso l’ex ospedale Ruffini di via della Pineta.
Il consigliere Simona Simonetti spiega: “La nuova sede imposta dall’Asl è situata in zona impervia e isolato. Non si può raggiungere con i mezzi pubblici (insufficienti) né con l’auto privata per carenza di posteggi. Di fatto l’accesso al servizio è altamente problematico. Attualmente il servizio, situato presso la sede di Finale Salute, eroga circa 50 prestazioni al giorno per tutto il distretto finalese con tempi di attesa di uno o due giorni. La sede è centrale, vicina alla stazione, a fianco degli studi medici e priva di barriere architettoniche”.
“La petizione contro lo spostamento ha circa 3500 firme in 10 giorni. Un numero enorme considerando che Finale Ligure ha 11.000 abitanti e alle elezioni regionali del 2024 sono andati a votare 4535 persone. La petizione contro lo spostamento, quindi, ha mobilitato persone di tutte le aree politiche in pochissimo tempo”.
“La mozione discussa in un consiglio comunale che ha visto la partecipazione dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro ha impegnato il sindaco e la giunta di Finale Ligure a ‘risolvere tempestivamente il problema fermando la decisione di spostare il centro prelievi all’ex Ruffini’”.
Prosegue Simonetti: “Ci sono scelte che identificano l’azione di una amministrazione e non sono mediabili, il trasferimento del centro prelievi è una di queste. L’accessibilità urbana è fondamentale e di fatto la sede scelta dall’Asl è inadeguata ad un servizio sanitario di massa. Lo spostamento metterà in difficoltà soprattutto pazienti cronici, oncologici, sottoposti a farmaci che richiedono un piano terapeutico. La Asl ha fatto una scelta errata, il Comune che è responsabile dei propri cittadini deve ottenere un annullamento della decisione”.
“La motivazione addotta che ormai sono stati spesi dei soldi pubblici per fare lavori di ristrutturazione non è ammissibile. Una decisione sbagliata non diventa giusta perché è stata parzialmente realizzata. In passato è stata realizzata una sala parto con possibilità di parto in acqua all’ospedale di Albenga. Mai aperta. In seguito, è stata smantellata. Uno spreco di soldi pubblici, ripetuto a Santa Corona dove il punto nascite è chiuso ormai da 5 anni”.
“I finalesi non vogliono perdere un servizio che funziona e daremo battaglia. Da ieri sera tutti insieme senza barriere di appartenenza politica esattamente come i cittadini che hanno firmato la petizione”, conclude il consigliere.