Festa scudetto Napoli, decine di auto rubate e distrutte
- Postato il 26 maggio 2025
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- Di Virgilio.it
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San Giovanni a Teduccio, Napoli Est. La notte prima della festa scudetto del Napoli, mentre in tanti preparavano bandiere, fuochi d’artificio e cori, qualcun altro si organizzava diversamente. “Hanno rubato decine di auto, tra cui quella di mia madre. Le hanno tagliate a metà, verniciate e fatte circolare per animare i caroselli nelle strade cittadine”. È una delle tante denunce piovute nelle ultime ore al deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra), arrivate via social, messaggi privati, foto e video. Scene da commedia surreale, se non fosse tutto vero. L’auto della madre di questa cittadina, ad esempio, è stata perfino riportata dove era stata presa. Ma in che condizioni? “Ormai è inutilizzabile, e la beffa è che bisognerà pagare anche lo smaltimento”.
Non goliardia, ma criminalità
Altro che folklore, altro che passione calcistica. “Questa non è goliardia, questo non è vandalismo, questa è criminalità”, conclude amaramente la testimone. E con lei tanti altri. La festa per il quarto scudetto del Napoli è stata, per la maggior parte della città, un momento di gioia collettiva, liberazione, appartenenza. Ma non tutti hanno potuto brindare. Anzi, alcuni hanno passato la notte tra caserme e commissariati. “Purtroppo non tutti i napoletani hanno potuto festeggiare come immaginavano”, commenta Borrelli. “In tanti si sono dovuti recare nelle caserme e nei commissariati per denunciare i furti di auto e scooter che poi sono stati utilizzati dai criminali di turno per dare vita a spettacoli che nulla hanno a che vedere con la festa”.
Le foto e i video condivisi in rete ritraggono macchine sfrecciare a folle velocità, spesso con a bordo anche dieci persone. Clacson impazziti, gomme stridenti sull’asfalto, freni a mano tirati in mezzo alla folla. Oltre a San Giovanni, il fenomeno si è ripetuto in più quartieri, da Secondigliano a Ponticelli, da Forcella fino al centro storico. “Girando a tutta velocità per le strade cittadine con decine di persone a bordo, hanno dato vita a scontri in mezzo alle strade affollate di tifosi”, continua il parlamentare. “Creando panico e scompiglio tra famiglie, cittadini e turisti, che volevano vivere tranquillamente questa giornata”.
Condizioni irrecuperabili
È una frattura culturale. Una parte della città vuole celebrare, e lo fa con amore, passione e orgoglio. Poi qualcuno sfrutta l’occasione per prendersi la scena, imporsi con prepotenza, far vedere che può fare quello che vuole, quando vuole. Ma a pagare, alla fine, sono sempre gli stessi: le persone normali, quelle che magari avevano parcheggiato la macchina sotto casa, quelle ritrovatesi a piedi il giorno dopo. O peggio ancora, con un rottame al posto al veicolo. C’è chi ha visto il proprio scooter sfrecciare nel traffico con un altro in sella. Chi ha riconosciuto la propria targa in un video su TikTok. Chi ha ricevuto una telefonata: “Scendi, la tua macchina è là, ma è messa malissimo”.
Meglio chiamare le cose con il loro nome, senza nascondersi dietro la scusa del folklore. “Questa è criminalità”, dice la donna. E ha ragione. Se ti rubano l’auto (come accaduto anche a Luciano Spalletti, mentre era alla guida della squadra campana), la smontano, la riverniciano e ci fanno i caroselli sopra smette di essere un gioco. È un sistema. Che approfitta di ogni spiraglio, anche della festa più attesa da una città intera, per tornare a galla. Napoli meritava di più. E tanti napoletani, questa volta, hanno masticato amaro.