Ferrari dice addio al cambio manuale: non c’è spazio nel futuro
- Postato il 11 luglio 2025
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- Di Virgilio.it
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Chi ha sognato di sentire di nuovo il “clack” di una leva del cambio manuale in una nuova Ferrari dovrà rassegnarsi: l’era del cambio manuale a Maranello è definitivamente giunta al capolinea. Non importa se a chiederlo non è soltanto una nicchia di puristi con il piede sinistro “affamato”, ma persino una leggenda vivente come Sir Lewis Hamilton, noto per essere un fervente amante della leva del cambio. Niente, il Cavallino ha detto basta alla tradizione.
Gli automatici garantiscono performance ben diverse
A sciogliere ogni dubbio è stato Enrico Galliera, responsabile marketing e commerciale di Ferrari, che ha categoricamente confermato che il manuale non è assolutamente nei piani futuri del Cavallino Rampante. La ragione di questa chiusura inequivocabile è semplice, e per Ferrari, puramente funzionale: costruire auto veloci. E il cambio manuale, nell’attuale panorama automobilistico, è ormai più un freno che un alleato prezioso. I cambi automatici, in particolare quelli a doppia frizione, superano il manuale sotto ogni aspetto critico: sono più rapidi nelle cambiate, più efficienti nell’erogazione della potenza e incomparabilmente più adatti a integrarsi con i complessi sistemi elettronici che governano le moderne supercar. La loro gestione, specialmente in pista, è inoltre notevolmente più agevole.
La dura realtà del mercato parla chiaro. L’ultima Ferrari con cambio manuale prodotta dalla casa, la California del 2012, vendette solamente tre esemplari. Non trecento, ma tre. Un numero così irrisorio rende il desiderio di Hamilton, per quanto ammirevole, praticamente irrealizzabile. Anche solo ipotizzare la progettazione di un modello speciale “su misura” per lui comporterebbe per Ferrari la necessità di creare una trasmissione completamente da zero, adattandola a motori che non sono minimamente pensati per quel tipo di guida. Un’operazione che genererebbe costi astronomici, totalmente sproporzionati per un pubblico interessato così limitato. Persino il mercato artigianale che si diletta a riconvertire qualche Ferrari moderna al cambio manuale rappresenta una nicchia dai numeri talmente trascurabili da non influenzare minimamente le decisioni di Maranello.
Il futuro è differente
Questa decisione, per quanto possa far storcere il naso ai puristi, è profondamente radicata nel DNA di Ferrari. L’azienda è nata per risolvere problemi, non per restare “impigliata” nelle vecchie glorie o in una stantia nostalgia. La nuova Amalfi, ad esempio, è la dimostrazione palese di come il marchio guardi costantemente avanti, reinventandosi con audacia e autonomia. Ferrari decide il proprio percorso senza farsi condizionare, plasmando il futuro a modo suo. Del resto, ha anche dimostrato la sua determinazione vincendo una disputa sul marchio “Testarossa“, affermando il suo diritto esclusivo.
Dunque, a Maranello, il capitolo del cambio manuale si chiude definitivamente, almeno per ora. Resta, certo, il fascino intramontabile del passato, un’aura di romanticismo e nostalgia che avvolge quelle vecchie leve metalliche. È però lampante che il futuro per Ferrari non passerà più attraverso quel simbolo di un’epoca che, per quanto gloriosa, è ormai superata. L’innovazione, la velocità e l’efficienza sono le direttrici che guidano il Cavallino Rampante verso orizzonti sempre nuovi, lasciando i ricordi di ieri alle spalle, seppur in un’atmosfera di rispettosa reverenza per la propria storia. Chi vorrà ancora sentire l’emozione di una cambiata manuale dovrà accontentarsi di guidare una classica, magari tramite il programma Ferrari Approved, che offre esemplari d’epoca restaurati con cura. Il futuro è automatico, ed è così che Ferrari intende guidarlo.