Ferrari, cuore e orgoglio: la 6 Ore di Imola è sua. E Valentino Rossi c’è
- Postato il 21 aprile 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è voluto un anno, ma alla fine la vittoria è arrivata. La Ferrari si è ripresa, e lo ha fatto nella maniera più bella: forza ed orgoglio, senza fronzoli. La 6 Ore di Imola, secondo appuntamento del Mondiale Endurance, è stata un concentrato di emozioni. La Rossa numero 51 ha messo tutti in fila: una gara impeccabile, guidata dalla regia tecnica di Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo. Calado, Pier Guidi e Giovinazzi hanno portato in scena un’opera meravigliosa. Il boato alla bandiera a scacchi si è sentito fin nel centro storico, dove intanto si ballava con i DJ set organizzati per l’occasione.
L’altro beniamino di casa, Valentino Rossi, ha fatto quello che sa fare meglio: dare spettacolo e salire sul podio. Dopo la pole di sabato in LMGT3, ha sognato, lottato, sperato. La sua BMW sembrava poter prendere il largo, ma un contatto con Simon Mann, alfiere Ferrari catapultato fuori pista, ha complicato tutto. La seconda piazza finale sa di beffa, ma anche di conferma: il Dottore c’è. E piace, tanto.
A Imola si respirava un’aria speciale. Sarà stata la Pasqua, sarà stato il profumo di piadina e benzina. Lo hanno capito le oltre 65.000 persone accorse all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Lo ha detto con orgoglio anche il sindaco Marco Panieri: “È stato un weekend straordinario. Imola ha accolto famiglie, appassionati, bambini. Una città viva, che cresce attorno ai suoi eventi e si fa conoscere nel mondo”.
Oltre che negli spazi dell’Enzo e Dino Ferrari, la festa era nelle vie: musei aperti, street food, esperienze per grandi e piccoli. L’endurance come catalizzatore culturale, turistico ed economico. A Imola si lavora per diventare sempre più internazionali. Ma con la passione artigianale di chi sa che qui, i motori, non sono rumore. Sono musica.
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