Ferrari Amalfi, l’evoluzione del coupé che concilia eleganza e sportività – FOTO
- Postato il 1 luglio 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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È un viaggio partito da “Roma” quello della nuova Ferrari Amalfi: già, perché l’ultima berlinetta nata a Maranello è un’evoluzione del coupé intitolato a Caput Mundi. Le due vetture, infatti, condividono la base tecnica e la Amalfi si configura come una versione migliorata a 360° dell’apprezzata gt emiliana. Il target rimane il medesimo: conciliare le ragioni dell’eleganza e del comfort con quelle della sportività in Rosso. Una mission che era già (egregiamente) riuscita alla Roma e che la Amalfi promette di espletare ancora meglio. Sicché, a una versatilità implementata, si unisce un’estetica più minimalista rispetto ala progenitrice, con volumi scolpiti e superfici “pulite”.
Sotto al cofano lungo e affusolato scalpita il motore V8 turbo, rinvigorito con 20 cavalli di potenza extra, che portano il totale a 640 (e la coppia motrice a quota 760 Nm). Al posteriore, invece, figura un spoiler attivo integrato, che fa parlare insieme l’aerodinamica con la discrezione: quando esteso nella configurazione ad alto carico verticale, genera 110 kg a 250 km/h. Un pacchetto che, esternamente, si completa coi cerchi forgiati da 20” e le finiture di fibra di carbonio.
All’interno, l’abitacolo risente dell’influenza di modelli come 12Cilindri e Purosangue, sposando la configurazione a doppio cockpit. Da notare pure il nuovo volante con pulsanti fisici e il ritorno dell’iconico tasto di accensione: desideri espressi dalla clientela e prontamente esauditi dal Cavallino. Mentre la configurazione “2+” degli interni – riprogettati per assicurare una migliore percezione dello spazio – consente di sfruttare i sedili posteriori per migliorare la fruibilità della vettura, aumentandone la capacità di carico, oppure di viaggiare in compagnia dei propri bambini. Da notare pure il quadro strumenti digitale da 15,6” e il display centrale orizzontale da 10,25”, che rimpiazza quello disposto verticalmente della Roma. Infine, il display passeggero da 8,8” offre un’esperienza da co-pilota, visualizzando parametri come le forze G o il regime motore.
Il cuore della Ferrari Amalfi, come scritto poc’anzi, è un V8 biturbo, evoluto con nuove calibrazioni del sistema di sovralimentazione che consentono il controllo indipendente della velocità di rotazione dei due turbocompressori. Migliorata pure la reattività dell’acceleratore pure grazie alla riduzione delle masse dei nuovi assi a camme, più leggeri di 1,3 kg. Anche il basamento è stato perfezionato, con lavorazioni meccaniche che hanno consentito di eliminare materiale non strutturale, risparmiando circa un chilogrammo. A proposito di chilogrammi, quelli totali della Amalfi sono 1.470, misurati a secco.
Il V8 è collegato a una fulminea (e vellutata) trasmissione a doppia frizione e otto rapporti. Le prestazioni sono di assoluto rilievo: 0-100 km/h coperto in 3,3 secondi, 0-200 km/h in 9 secondi. E il rapporto peso/potenza è di 2,29 kg/Cv, il “migliore della categoria”, dicono quelli della Ferrari. Ammesso che un’auto come la Amalfi sia categorizzabile, per giunta. Il salto generazionale è stato utile pure per introdurre il sistema brake-by-wire, l’‘ABS Evo’ e una scatola guida ricalibrata per una risposta ancora più precisa e progressiva. Prime consegne a partire dal primo trimestre del prossimo anno e prezzi a partire da 240 mila euro.
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