Femminicidio Luciana Ronchi, convalidato il fermo di Luigi Morcaldi. La gip: “Incapace di superare il rancore”

  • Postato il 24 ottobre 2025
  • Giustizia
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

Resta in carcere Luigi Morcaldi, il 64enne che ha ucciso l’ex compagna Luciana Ronchi con 14 coltellate. La gip di Milano Lorenza Pasquinelli ha convalidato il fermo dell’uomo ed emesso l’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo ha deciso di aggredire brutalmente la vittima “dopo un lasso significativo di tempo dalla separazione ed evidentemente vissuto nella palese incapacità di superare il rancore e gestire la frustrazione” e lo ha fatto “con modalità cruente, sprezzanti della pubblicità della situazione e con approccio psicologico evidentemente indifferente ad ogni possibile conseguenza della sua azione”. Durante l’interrogatorio l’uomo, come aveva già fatto in precedenza, ha detto di volere la massima pena: “Voglio l’ergastolo, sono pentito”.

Un pentimento che per nulla, però, traspariva dal verbale di interrogatorio davanti ai pm Leonardo Lesti e Giovanni Tarzia, nel quale Morcaldi, oltre ad aver detto che non avrebbe voluto ucciderla ma solo spaventarla, ha mescolato in modo confuso questioni economiche (la casa di via Grassini in cui prima vivevano entrambi), soldi, tradimenti, il peso di una relazione “burrascosa” e “l’odio” per la donna, per il loro figlio e per il nuovo compagno di lei.

Già prima di entrare per l’interrogatorio l’avvocata del 64enne aveva riferito che l’uomo era “pentito” e aveva preso coscienza di quel “gesto ignobile“, spiegando che era “finito ai margini” nella vita, dormiva in auto o in un dormitorio e che “non pensava di averla uccisa e non ricordava tutte quelle coltellate”. Ricostruzione che l’uomo avrebbe ribadito davanti alla gip. “Era un uomo solo, un invisibile, che soffriva perché non poteva vedere il figlio”.

Ad ogni modo, sempre secondo la difesa, non sono attendibili quelle dichiarazioni, emerse sui media nei giorni scorsi, di persone che hanno parlato di giorni di “appostamenti” da parte dell’uomo. Per la difesa, e stando anche all’interrogatorio di oggi, si è trattato di “un delitto d’impeto, non premeditato”. Dagli atti e da un verbale della custode del palazzo risulta che Morcaldi era davanti all’abitazione della donna la sera prima dell’omicidio. Ieri i pm hanno ascoltato come testimoni il figlio e il compagno della vittima e, da quanto si è saputo, non è venuto fuori un quadro di minacce precedenti da parte dell’uomo all’ex compagna. Al momento, la Procura non ha contestato la premeditazione. L’omicidio è aggravato dalla relazione affettiva terminata. La difesa sta valutando la richiesta di una perizia psichiatrica.

L'articolo Femminicidio Luciana Ronchi, convalidato il fermo di Luigi Morcaldi. La gip: “Incapace di superare il rancore” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti