Femminicidio di Sestri Levante, in aula la mail di Bregante al medico: “Mia moglie non vuole curarsi, ho bisogno di aiuto”

  • Postato il 20 maggio 2025
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Gian Paolo Bregante, Cristina Marini, omicidio

Genova. “Mia moglie non vuole venire alla visita e non prende le medicine. La situazione peggiora sempre di più. Come è possibile non avere un aiuto in questa situazione?” E’ il testo della mail disperata inviata il 22 luglio 2024 dall’ex comandante di navi Gian Paolo Bregante allo specialista della Asl4 che aveva in cura la moglie, inviata due mesi prima del femminicidio. La donna, Cristina Marini, 72 anni, era gravemente depressa. Era stata visitata dallo stesso medico quattro mesi prima ma non aveva voluto sottoporsi ai test e aveva smesso di curasi. Il testo della mail è stato letto questa mattina dal presidente della Corte d’assise Massimo Cusatti nella prima udienza del processo che vede il 73enne Bregante imputato di omicidio aggravato dal legame di parentela.

Bregante, difeso dagli avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci, si trova ai domiciliari per il delitto, avvenuto il 19 settembre nell’abitazione della coppia che stava insieme da 53 anni. Fin dal momento dell’arresto aveva raccontato di aver perso la testa dopo l’ennesima lite scaturita  dalla depressione della moglie. Quel giorno, rientrato per il pranzo e dopo una sfuriata della moglie che lo aveva anche inseguito tirandogli delle ciabatte e graffiato, era andato nella stanza accanto, aveva preso la pistola regolarmente detenuta, era entrato in cucina e le aveva sparato. Poi aveva chiamato il figlio e i carabinieri. “Ho chiesto aiuto à tutti ma sono stato lasciato solo. Mi è stato detto soltanto di chiamare il 118 in caso di crisi” aveva poi raccontato nell’interrogatorio. Come aveva spiegato agli investigatori anche il figlio della coppia, la depressione rendeva spesso la donna aggressiva nei confronti del marito. Ma il medico aveva spiegato ai carabinieri che dopo quella mail disperata aveva sentito Bregante al telefono e gli era apparso più tranquillo. Ma la situazione invece, sarebbe andata peggiorando.

Stamattina i difensori hanno dati il via libera all’acquisizione di tutto il fascicolo del pubblico ministero: carte, documentazione medica e testimonianze rilasciate da amici e parenti della coppia. Quello per il femminicidio di Sestri Levante sarà quindi un processo lampo. La prossima udienza è stata fissata il 1 luglio. Quel giorno l’imputato molto probabilmente si sottoporrà all’interrogatorio, poi ci saranno le discussioni e la sentenza potrebbe arrivare a breve, anche prima della pausa estiva.

Stamattina sempre in aula è stato mostrato il video, ripreso dalla telecamera installata nella cucina della coppia che il figlio gestiva sul suo smartphone. Era stato lui a consegnare il video ai carabinieri: nel video non viene ripreso il litigio che probabilmente è avvenuto in un altra stanza, ma si vede Bregante entrare in cucina con l’arma, caricarla e sparare un solo colpo alla moglie che era girata di spalle. E si vedono anche i graffi al braccio di Bregante che la moglie gli avrebbe fatto poco prima, quando il litigio era cominciato in un’altra stanza.

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Genova24

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