“Farei anch’io come le Kessler, impossibile sopravvivere alla morte di mia sorella gemella. Siamo così legate che lei ha delle premonizioni sulla mia vita”: la confessione di Simona Izzo
- Postato il 18 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Io avrei fatto esattamente quello che hanno fatto le gemelle Kessler. Non sopporterei una separazione da lei. Impossibile sopravvivere a Ros“. Non usa mezzi termini Simona Izzo. Commentando la notizia della morte congiunta di Alice ed Ellen Kessler, l’attrice e regista romana rivela di comprendere la loro decisione di morire insieme, anzi, la vede come un gesto di amore estremo che paragona al rapporto viscerale che la lega alla sua gemella eterozigote, Rossella. Lo fa in un’intervista al Corriere della Sera, in cui non si limita a esprimere solidarietà, ma apre lo scrigno di un legame che definisce “talmente empatico da superare quello con la madre”. Un’unione fatta di premonizioni, dolori fisici condivisi e una sincronia che sfida la logica.
A dimostrare questa connessione quasi soprannaturale ci sono episodi precisi. Simona racconta la nascita di suo figlio Francesco, avuto da Antonello Venditti. La data prevista era metà settembre, ma Rossella sentiva altro. “Nascerà prima, nascerà oggi il 26 agosto“, le disse la sorella. Simona non sentiva nulla, nessun sintomo. Eppure, la gemella aveva ragione: “Due minuti prima della mezzanotte mi si sono rotte le acque”. Ma l’empatia tra le due non si ferma alla gioia, abbraccia anche il dolore e i presagi oscuri. Il giorno del matrimonio tra Simona e Venditti, Rossella non smetteva di piangere. Non erano lacrime di commozione, ma di avvertimento: “Mi ha detto: ‘Questo matrimonio andrà male‘”. E così è stato. Ancora più sconvolgente è l’episodio della separazione. Il giorno in cui Simona decise di lasciare il marito, senza averlo ancora comunicato a nessuno, Rossella ebbe un malore fisico a distanza. “Ha avuto un attacco di cardiopatia parossistica”, racconta la Izzo. Mentre il marito la portava in ospedale, Rossella ripeteva: “A Simona sta succedendo qualcosa di brutto”.
Il filo invisibile che le unisce funziona in entrambe le direzioni. Simona ricorda nitidamente il momento in cui sua nipote, l’attrice Myriam Catania, venne alla luce. “Ero dal parrucchiere, era pomeriggio. A un certo punto ho fatto un urlo. Avevo sentito una doglia”. In quello stesso istante, altrove, sua sorella stava partorendo. “C’è qualcosa che nessun altro può capire tra gemelli“, spiega. Non solo premonizioni, ma una vita vissuta in simbiosi fin dall’infanzia. Simona ricorda con tenerezza quando, da ragazzine, rubavano le calze della madre per imitare proprio le Kessler, ballando il Da-da-un-pa davanti allo specchio. Una condivisione totale che passava anche per le prime esperienze sentimentali: “Abbiamo dato il nostro primo bacio lo stesso giorno. Ce lo siamo confessate la sera”. Dietro questa unione indissolubile, però, si nasconde la paura più grande: quella di restare sola. “Io non sono stata sola mai, altro che cordone ombelicale“, confessa Simona Izzo in chiusura, offrendo una chiave di lettura profonda sul gesto delle Kessler e sul suo stesso sentire: “Il nodo è quello dell’abbandono, non si scioglie mai”.
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