F1 | Ufficiale – Red Bull dice addio ad Helmut Marko: le ombre dietro la scelta del team

  • Postato il 9 dicembre 2025
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Arriva la conferma su un addio storico alla Red Bull: Helmut Marko lascia il team dopo una collaborazione decennale.

La Red Bull Racing ha confermato ufficialmente che Helmut Marko non farà più parte della squadra a partire dal 2026, segnando la fine di una collaborazione storica che ha plasmato il successo del team negli ultimi due decenni.

Marko Red BullCrediti immagine: F1inGenerale

Marko, 82 anni, è stato per oltre 20 anni una figura chiave della Red Bull. Motorsport advisor, pilastro del programma giovani piloti e mente strategica dietro le vittorie che hanno portato il team a conquistare 417 Gran Premi, 6 titoli costruttori e 8 mondiali piloti. La sua esperienza è stata fondamentale nella crescita di talenti come Sebastian Vettel e Max Verstappen.

Dopo il GP di Abu Dhabi, in cui Max Verstappen ha mancato il quinto titolo consecutivo per soli due punti hanno iniziato a circolare dubbi sulla continuazione della sua collaborazione con il team. Oggi, i dubbi trovano conferme con il comunicato ufficiale rilasciato dalla Red Bull nei propri canali social.

Il comunicato Red Bull

In particolare, rilevanti le dichiarazioni ufficiali di Laurent Mekies, team principal della Red Bull. “È una notizia molto triste che Helmut ci lasci”, ha detto. “È stato una parte integrante della nostra squadra e dell’intero programma motoristico di Red Bull per più di due decenni. La sua partenza segna quindi la fine di un capitolo straordinariamente riuscito. Ci mancherà profondamente”.

“Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine per il suo supporto costante. Su un piano personale, Helmut, insieme a Oliver Mintzlaff, è stata la forza trainante che mi ha riportato nella famiglia Red Bull, prima a Faenza e poi a Milton Keynes. Helmut è un vero pilota nel cuore, sempre pronto a spingerci al limite e a prendere rischi per raggiungere i nostri obiettivi”, ha concluso il francese.

Le parole di Marko e Mintzlaff

L’addio di Marko segna la chiusura di un’era e l’inizio di una fase di riorganizzazione e adattamento all’interno del team austriaco che ha già detto addio a figure come Horner, Newey e Wheatley. “Sono stato coinvolto nel motorsport per sei decenni e gli ultimi oltre 20 anni alla Red Bull sono stati un percorso straordinario e estremamente positivo”, ha detto l’austriaco.

“È stato un periodo meraviglioso, che ho potuto condividere con tante persone di grande talento. Tutto ciò che abbiamo costruito e raggiunto insieme mi riempie di orgoglio”.

“Mancare di poco il titolo mondiale in questa stagione mi ha profondamente colpito e mi ha reso chiaro che ora è il momento giusto per chiudere questo capitolo molto lungo, intenso e di successo. Auguro a tutto il team di continuare a ottenere grandi risultati e sono convinto che lotteranno nuovamente per entrambi i titoli mondiali il prossimo anno”, ha dichiarato.

Poi, ancora, il ringraziamento finale di Oliver Mintzlaff . “Helmut mi ha comunicato il desiderio di terminare il suo ruolo di consulente motorsport alla fine dell’anno. Mi rammarico perché la sua partenza segna la fine di un’era straordinaria”.

“Il suo istinto per il talento eccezionale non ha solo plasmato il nostro programma junior, ma ha lasciato un impatto duraturo sulla Formula 1 in generale. Nomi come Sebastian Vettel e Max Verstappen rappresentano i tanti piloti scoperti, supportati e guidati fino al massimo livello sotto la sua leadership”, ha continuato.

“Helmut Marko mancherà profondamente, sia a livello personale sia professionale. Gli auguriamo tutto il meglio per il futuro e speriamo che rimanga strettamente e calorosamente legato al team”, ha concluso il CEO del team.

I motivi dell’addio

Nelle ultime ore hanno iniziato a circolare anche i motivi che sembrerebbero aver spinto la Red Bull ad allontanare Marko. Dopo l’addio di Horner, infatti, sembra che l’austriaco abbia preso delle scelte importanti senza consultare i vertici della squadra.

Dall’arrivo di Lindblad in VCARB, fino al tentativo di ingaggiare Alex Dunne. Per completare, poi, con le sue pesanti esternazioni contro il giovane Kimi Antonelli, accusato di favorire Norris in Qatar. Questi episodi, sommati, hanno fatto “traboccare il vaso” e convinto la dirigenza a separarsi da lui.

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