F1 | Perez mette Red Bull sotto accusa: la teoria delle due macchine torna a far discutere

Antonio Perez torna a parlare della Red Bull e della teoria delle due macchine diverse: il padre del pilota appiedato dalla scuderia austriaca torna alle critiche negative

La teoria secondo cui Red Bull fornirebbe due vetture tecnicamente differenti ai propri piloti torna ciclicamente a far discutere, e nel 2025 non fa eccezione. Dopo il difficile avvio di stagione di Liam Lawson e la sua sostituzione lampo con Yuki Tsunoda, a riaccendere il dibattito è stato Antonio Perez Garibay, padre di Sergio “Checo” Perez, ex pilota Red Bull, che ha rilanciato l’idea di una presunta disparità tecnica tra i compagni di squadra di Max Verstappen.

Ospite del podcast di lingua spagnola Formula de 2, Pérez Garibay ha lanciato accuse precise: “Quando Perez era in Red Bull la macchina numero 1 non è uguale a quella numero 11. Se il pilota della macchina 1 guida la macchina 11, non supererà il Q1. Se invece metti quello della 11 sulla macchina 1, andrà molto meglio.”

La dichiarazione shock del padre di Checo Perez

Un’affermazione che insinua il sospetto di una gestione tecnica non equa all’interno del team di Milton Keynes, che storicamente ha costruito la sua struttura intorno al quattro volte campione del mondo Verstappen.

L’accusa arriva in un momento delicato, con Yuki Tsunoda pronto a debuttare sulla seconda Red Bull proprio a Suzuka, davanti al pubblico di casa e sotto lo sguardo del partner storico Honda. Secondo Pérez Garibay, “Non possono fallire davanti ai giapponesi. Per loro è importante dare a Tsunoda le armi migliori possibili per lottare. Tsunoda deve avere una macchina molto simile a quella di Verstappen”.

Una richiesta che suona come una frecciata indiretta al team, a sottolineare che in passato – almeno secondo la sua visione – non sarebbe stato sempre così.

Non è la prima volta che Antonio Pérez Garibay alimenta polemiche. Già in passato aveva avanzato sospetti sulla parità di trattamento tecnica tra i due lati del box Red Bull, ma finora il team ha sempre respinto ogni accusa, ribadendo che le monoposto sono identiche e che ogni differenza nasce dall’interpretazione del setup e dallo stile di guida.

Tuttavia, con Tsunoda ora chiamato a dimostrare il proprio valore accanto al pilota più dominante degli ultimi anni, il dibattito sulla presunta “macchina A e macchina B” è destinato a infiammarsi ancora una volta.

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