F1 pagelle Gp Abu Dhabi: Norris sta lontano dai guai, Verstappen non gioca sporco. Sprazzi di Hamilton e Leclerc
- Postato il 7 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Cambia il vento, cambia il campione in F1. Dopo 4 anni di Max Verstappen è Lando Norris a fregiarsi del titolo mondiale, il primo della sua carriera. Dentro una gara vissuta su una grande tensione ma senza veri colpi di scena se si eccettua il sorpasso “largo” dell’inglese su Tsunoda e tutto quello che ne è venuto subito dopo. Per il resto gara quasi lineare in cui è emerso un grande Leclerc e, in parte, un redivivo Hamilton con tanta speranza per il 2026.
E allora godiamoci gli ultimissimi nostri personalissimi “top e flop”, le nostre pagelle rigorosamente da ultimo giorno di scuola e che anche quest’anno vi siete sorbiti e vi beccate per l’ultima volta con un grosso arrivederci al prossimo anno (forse).
- GP Abu Dhabi pagelle top, Norris campione con merito 10 e lode!
- GP Qatar pagelle, top e flop Verstappen, non ha voluto osare
- F1, pagelle Abu Dhabi
GP Abu Dhabi pagelle top, Norris campione con merito 10 e lode!
E’ stato lontano dai guai, questo è stato il suo più grande merito. Il titolo è suo ed è giusto così. Non è il più forte, forse non è il più veloce ma ha fatto fruttare la macchina più veloce. Inutile stare qui a fare mille discorsi senza senso, meritatamente campione del mondo soprattutto capace di riprendersi dopo il ritiro di Zandvoort dove era piombato a -35. Forse lì, senza più nulla da perdere è tornato quello implacabile che con la doppietta americana, Messico e Austin ha preso sto mondiale e se l’è portato a casa!
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Siamo sinceri, tutti abbiam pensato che Max avrebbe messo il pullman Red Bull davanti alla fila e fatto da tappo a tutti. Ne eravamo così convinti che il non vederlo fare, l’andar via verso la vittoria di tappa senza mai nemmeno provare a compattare il gruppo, a rimischiare le carte con le soste, che siam rimasti delusi ma più per il gusto di avere un elemento pazzo che facesse saltare il banco.
Ma Vestappen va anche ammirato per questa sua scelta sportiva e soprattutto per aver tenuto aperto un campionato con una rimonta clamorosa anche se non andata a buon fine. Certo, sti due punti persi saranno da qualche parte ma conoscendo Max stasera sarà già là a giocare al Sim Racing.
La cronaca e il report del Gp del Qatar
F1, pagelle Abu Dhabi
- Oscar Piastri (McLaren) 6: lì nel mezzo nella terra di nessuno, un po’ anche dimenticato, in attesa che succedesse qualcosa che facesse saltare il banco. Che però non è accaduta. Si fa oltre 40 giri con le stesse gomme e un finale di attesa e speranza vana in cui avrà sicuramente pensato di aver buttato in due mesi orrendi un mondiale quasi in tasca.
- George Russell (Mercedes) 5,5: due giorni a dire che voleva mettersi di mezzo alla lotta mondiale, alimentando le speranze di Max e poi dorme ancora una volta in partenza e finisce pure dietro Alonso. Forse è questo il dispetto che ha voluto fare all’olandese mai amato.
- Charles Leclerc (Ferrari) 8,5: lo aveva promesso il monegasco. Un ultimo sussulto prima di archiviare sta stagione invereconda. Charles ha messo giù una gara impressionante per il passo minacciando più di una volta Norris di fargli lo sgarbo mondiale. E l’espressione di Vanzini (un abbraccio forte Carlo!): “Date una macchina a quest’uomo” è quanto mai veritiera.
- Lewis Hamilton (Ferrari) 7: di incoraggiamento per le vacanze. Così come la sua gara, in rimonta, con una strategia azzeccata quanto obbligata che lo ha riportato in zona punto ma non dove il suo pedigree sbiadito imporrebbe. Riposati Lewis e torna a dimostrare il campione che sei.
- Kimi Antonelli (Mercedes) 5,5: non sappiamo quanto il polverone sollevando inutilmente da alcuni Red Bull abbia influito fatto che sta che Andrea dopo 3 gare on the rocks si è perso un attimo in questo finale raccogliendo solo le briciole.
- Fernando Alonso (Aston Martin) 8: finisce sesto a 44 anni, in una sola parola: eterno!
- Yuki Tsunoda (Red Bull) 5: ha provato a fare il Perez senza esserlo, per di più da neo “precario”. Però per poco non stava facendo davvero il lavoro sporco a cui era stato chiamato.