F1 | I verdetti della classifica, vincitori e vinti del 2025: dalla rinascita Williams alla delusione Ferrari

  • Postato il 8 dicembre 2025
  • F1 Analisi
  • Di F1ingenerale
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Ad Abu Dhabi si chiude il Mondiale 2025 di F1: la classifica di fine anno letta con occhio critico, dai successi di Williams alle delusioni Ferrari

Dalla Ferrari alla Williams, vincitori e vinti della classifica 2025 di F1. La gara di Abu Dhabi mette fine all’ultimo Mondiale delle monoposto a “effetto suolo“, che pare non mancheranno a nessuno. È il giorno del trionfo di Lando Norris, che si laurea campione con soli due punti di vantaggio su Max Verstappen. Ma è anche il giorno di Fernando Alonso, che inaugura l’era di Adrian Newey con un ottimo sesto posto.

F1 | I verdetti della classifica, vincitori e sconfitti del 2025: dalla rinascita Williams alla delusione Ferrari
Yuki Tsunoda non sarà sulla griglia della F1 nel 2026 – PH: Red Bull Content Pool

I vincitori del Mondiale 2025

Lando Norris (e la McLaren)

È stata la stagione della McLaren, senza ombra di dubbio. La scuderia di Woking conquista il secondo titolo costruttori consecutivo (833 punti, contro i 469 della Mercedes, prima inseguitrice) e, mettendo fine a un digiuno che durava dal 2008, vince anche il titolo piloti. Lando Norris, a quota 423 punti, si laurea campione del mondo nel giorno del dominio di Max Verstappen, che si ferma a 421.

Ho vinto a modo mio e ne sono orgoglioso“, dirà il 26enne di Bristol dopo la gara. Un inno alla resilienza, dopo un inizio di stagione complicato – due vittorie contro le cinque di Oscar Piastri nelle prime dieci gare – e la pressione di un Verstappen sempre più vicino dopo la pausa estiva. Campioni non lo si diventa per caso e Lando, nel 2025, ha dimostrato di meritare questo lieto fine.

Carlos Sainz (e la Williams)

Il madrileno non ha mai nascosto un certo risentimento per la decisione della Ferrari. Essere sostituito dalla squadra dei propri sogni non è mai bello e che a subentrare sia un sette volte iridato è solo una magra consolazione. Con la Williams, Carlos Sainz ha fin da subito parlato di un “progetto a lungo termine“, che avrebbe dato i suoi frutti soltanto dopo la rivoluzione tecnica della prossima stagione.

Le prime soddisfazioni, però, sono arrivate già quest’anno: due podi – contro l’inconsolabile “zero” di chi, a Maranello, ha preso il suo posto – e la nona posizione nella classifica piloti, alle spalle del veterano di Grove, Alexander Albon. Non solo: il team di James Vowles conquista il quinto posto nella classifica costruttori, alle spalle dei cosiddetti “top team”, chiudendo a 137 punti (contro i 92 di Racing Bulls, sesta). Il futuro della squadra britannica è già qui.

Fernando Alonso (e Adrian Newey)

Se certi risultati fanno clamore, è più difficile accorgersi di chi lavora silenziosamente, più defilato rispetto ad altri. È vero, definire “silenzioso” l’operato di Aston Martin negli ultimi mesi – con la ristrutturazione interna, la firma di Adrian Newey e le voci sul 2026 – sarebbe da sciocchi. Lo è, però, quanto dimostrato da Fernando Alonso in pista. L’asturiano, a 44 anni, non ha perso neanche un pizzico del suo piede magico.

Ad Abu Dhabi arriva l’ennesimo un sesto posto, secondo risultato migliore dell’anno dopo il quinto di Budapest. In un Mondiale che vede quattro scuderie (e otto piloti) una spanna sopra le altre, poi distanziate di pochi decimi, essere costanti non è cosa scontata. Lo spagnolo trova il suo ritmo nella seconda parte di stagione e chiude la classifica al decimo posto, dietro ai due della Williams.

Per intenderci, dal 2001 ad oggi, soltanto in quattro occasioni il due volte iridato non ha centrato la Top 10 del Mondiale: in Minardi, al suo anno di esordio, e poi per tre volte nei disastrosi anni in McLaren.

Gli sconfitti del Mondiale 2025

Lewis Hamilton (e la Ferrari)

A cose fatte, si può fare un’analisi più lucida di una stagione complicata. La Ferrari si è presentata ai blocchi di partenza del 2025 con tanta pressione mediatica sulle spalle e aspettative fuori scala. Soltanto pochi mesi prima, Maranello si stava giocando il titolo costruttori, quasi completando una rimonta pazzesca nelle ultime gare. L’arrivo di Lewis Hamilton non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco dell’entusiasmo di chi, da fuori, sognava la rinascita del Cavallino Rampante.

La verità è che la Formula 1 è uno sport complesso, imprevedibile e talvolta crudele. Le favole diventano film dell’orrore, i sogni diventano incubi. La SF-25 chiude quarta in classifica costruttori (398 punti, dietro anche a Red Bull). Il sette volte iridato, dopo la Sprint Race di Shanghai, non assapora neanche più il podio. Non era mai accaduto in tutta la sua carriera.

Un inverno (breve, brevissimo) per fermarsi, resettare, ripartire. Il 2026 è già alle porte.

Yuki Tsunoda (e la maledizione Red Bull)

L’ultimo momento di gloria poteva averlo a Yas Marina, rallentando Lando Norris dopo il suo pit stop. Ci prova, cambia direzione più volte in rettilineo, si fa passare e persino sanzionare dai commissari. Sui social impazza l’ironia di chi fa il paragone con Sergio Perez, bistrattato da Milton Keynes ma vera chiave vincente di Abu Dhabi 2021 e del primo Mondiale di Max Verstappen.

Yuki Tsunoda chiude la stagione in 17esima posizione (33 punti, al pari di Lance Stroll), dietro a entrambi i piloti della Racing Bulls. Nel 2026 non sarà in griglia e non è chiaro se avrà altre occasioni, in futuro. Resta il mistero di un pilota promettente, che a Faenza era stato brillante e che – ultimo di una lunga serie di “delusioni” – non ha retto la maledizione del secondo sedile Red Bull.

Franco Colapinto (e l’Alpine)

È un giudizio un po’ duro, lo sappiamo. Il 2025 di Alpine è il proverbiale “anno di transizione”, senza aspettative e completamente proiettato al futuro. La scuderia di Enstone chiude in ultima posizione (soli 22 punti, tutti merito di Pierre Gasly), a ben 48 lunghezze da un compattissimo pacchetto formato da Racing Bulls (92), Aston Martin (89), Haas (79) e Sauber (70).

E se, come dicevamo, Gasly si è dimostrato comunque combattivo, lo stesso non si può dire di Franco Colapinto, subentrato ad un altrettanto opaco Jack Doohan. Le due “seconde guide” della scuderia francese chiudono a zero punti, sugellando una stagione difficilissima e senza aggiornamenti alla vettura. Nel 2026 arrivano i motori Mercedes e per Alpine sarà tempo di rinascita (o di vendita).

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Foto Copertina: F1inGenerale / PitShots.com

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