F1 | Fuga di motoristi da Maranello: cosa c’è da temere (e cosa no) per il 2026 secondo l’ex Ferrari
- Postato il 9 dicembre 2025
- A Tc
- Di F1ingenerale
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Chiuso il capitolo 2025, la Ferrari si prepara per il 2026. Ma gli addi degli ultimi mesi gettano qualche ombra sulla stagione in arrivo.
La Ferrari chiude i conti con un 2025 sottotono, mentre si prepara ad affrontare il 2026 che potrebbe essere un anno cruciale per il Cavallino. La prossima stagione resta un grosso punto di domanda per tutti, ma per la Rossa bisogna anche capire la portata delle perdite subite negli scorsi mesi sul lato motoristico.

Le recenti uscite di Wolf Zimmermann e Lars Schmidt dal reparto motori della Ferrari hanno sollevato più di una domanda tra tifosi e addetti ai lavori. Entrambi figure centrali nello sviluppo della Power Unit 2026, hanno scelto di lasciare Maranello per unirsi al progetto Audi, una mossa che ha inevitabilmente generato apprensione nell’ambiente rosso.
Nel corso della puntata di Race Anatomy post GP di Abu Dhabi, Maurizio Arrivabene, ex team principal Ferrari, ha risposto alla domanda di Vicky Piria sul possibile impatto che queste uscite potrebbero avere sul 2026.
Dubbi e rassicurazioni di Arrivabene
“Bisognerebbe conoscere dall’interno i meccanismi della squadra e il tipo di organizzazione che hanno in mente per affrontare i nuovi regolamenti”, ha esordito. “Non posso darti una risposta tecnicamente precisa, ma una cosa posso dirla per rassicurare i tifosi. Se queste persone lasciano in questo periodo dell’anno vuol dire che il motore è già stato deliberato. Non è dunque un danno enorme”.
Il vero nodo, però, non riguarda ciò che Ferrari perde in termini di sviluppo immediato, quanto ciò che i due tecnici “si portano dietro”. È proprio qui che l’ex team principal invita alla prudenza. “Bisogna capire che cosa lasciano alla squadra e soprattutto che cosa portano alla concorrenza. Se erano riusciti a tirare fuori il classico coniglio dal cilindro, allora potrebbe essere un problema nonostante il periodo di gardening”.
Il rischio principale, dunque, non è un rallentamento del progetto Ferrari, quanto il possibile vantaggio competitivo che, in questo caso Audi, potrebbe ottenere grazie all’esperienza accumulata dai due ingegneri negli anni trascorsi a Maranello.
Del resto, non sarebbe il primo esempio di personalità “in fuga” da Maranello che hanno trovato successo altrove. Basti pensare a Laurent Mekies, TP della Red Bull rinata dopo il licenziamento di Horner, e di Andrea Stella, ora TP della McLaren laureatasi campione del mondo sia nel costruttori che nel piloti.
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Crediti immagine di copertina: Ferrari via X
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