F1 | FIA, allerta spionaggio sul regolamento 2026: interrogati i capi reparto dei team
- Postato il 11 luglio 2025
- A Tc
- Di F1ingenerale
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La FIA sembra essere alle prese con delle fughe di notizie tra le squadre, dove emerge un’allerta spionaggio sul regolamento 2026.
Con l’arrivo delle nuove monoposto ormai alle porte, il paddock si trova in una fase di forte incertezza. Il regolamento 2026 — destinato a rivoluzionare aerodinamica e propulsione — non è ancora stato ufficialmente pubblicato, nonostante la stagione 2025 abbia già superato il giro di boa. I team sono già al lavoro, ma senza riferimenti precisi su volumi, vincoli e parametri tecnici. E in questo contesto, secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, la FIA avrebbe avviato una vera e propria campagna anti-spionaggio in merito al regolamento 2026.

Fonti di F1inGenerale vicine ad alcuni team hanno rivelato un importante retroscena: dopo la distribuzione della ISSUE 12 del nuovo regolamento – bozza aggiornata ma non definitiva – la Federazione avrebbe intensificato i controlli interni. Nessuna comunicazione ufficiale sulla data di pubblicazione del testo finale, e intanto fornitori come Brembo si trovano a progettare componenti senza indicazioni certe.
Come emerso anche nella nostra intervista esclusiva con il produttore di impianti frenanti, l’assenza di un quadro regolamentare stabile può portare a dover riprogettare elementi fondamentali. Un lavoro che richiede del tempo e che con meno di sei mesi alla delibera definitiva dei prototipi rischia di avere ripercussioni importanti.
Regolamento 2026 in ritardo, la FIA alza i controlli
Secondo quanto raccolto in esclusiva da F1inGenerale, la federazione avrebbe effettuato visite a sorpresa in alcune squadre. In occasione di queste, alcuni delegati dell’organo regolatore avrebbero interrogato i vari capi reparto e responsabili operativi delle aree tecniche impegnati nello sviluppo delle monoposto 2026.
La strategia? Tutt’altro che convenzionale. Non si sarebbe trattato di semplici domande di rito, ma di un vero e proprio test incrociato di coerenza. Domande formulate con termini volutamente imprecisi o concetti mai apparsi ufficialmente, pensate per smascherare eventuali conoscenze premature. In altre parole, una tattica da “domanda a trabocchetto”, pensata per cogliere in fallo chi potesse avere informazioni privilegiate, ancor prima della pubblicazione del regolamento definitivo 2026.
Al momento non è dato sapere se l’indagine abbia prodotto esiti concreti, ma l’obiettivo della Federazione appare chiaro: limitare vantaggi impropri una fase di sviluppo in cui anche una singola informazione può fare la differenza. Con il nuovo regolamento, infatti, la definizione dei volumi, delle superfici e delle aree a maggiore libertà progettuale può impattare radicalmente sulle prestazioni.
Inoltre, con una power unit che nel 2026 avrà una componente elettrica ancora più rilevante, anche il più piccolo dettaglio regolamentare può trasformarsi in un vantaggio strategico. Per questo la FIA vuole giocare d’anticipo. E, a quanto pare, lo sta già facendo.
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