Ex Ilva, la sindaca Salis in commissione al Senato: “Nazionalizzazione, anche temporanea, sarebbe elemento di garanzia”
- Postato il 9 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova “Accogliamo con favore la garanzia di continuità operativa degli impianti e il sostegno al costo energetico presenti nel testo del disegno di legge. La crisi di Cornigliano è figlia del fallimento sistemico di una strategia industriale, quindi la nazionalizzazione anche temporanea continua a essere la soluzione che può dare sicurezza su valorizzazione e continuità degli impianti”. Lo ha detto la sindaca di Genova, Silvia Salis, audita oggi dalla IX Commissione del Senato, chiamata a esaminare il testo del disegno di legge n. 1731 per la “Continuità operativa stabilimenti ex Ilva“.
La sindaca ha, inoltre, ricordato che “la chiusura degli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure avrebbe un costo stimato in circa 11 miliardi di euro tra bonifiche, cassa integrazione, impatti sociali e perdita di produzione. Mentre la riconversione industriale e la nazionalizzazione avrebbero un costo tra i 3 e i 10 miliardi e sarebbero un elemento di garanzia da parte del governo sul fatto che la produzione continui a esistere, ma anche di una transizione verso la produzione di acciaio green”.
Salis ha sottolineato che si tratta di “una filiera che va tenuta insieme, perché la produzione di Genova non è autosufficiente e vive di una catena integrata con Taranto. L’ipotesi dello “spezzatino” indebolirebbe tutto il gruppo, anche in sede di contrattazione”. “Per Genova è anche un tema sociale – ha concluso la sindaca – si parla di 1.200 persone occupate con un lavoro altamente qualificato. L’ex Ilva è uno degli ultimi elementi portanti dell’industria del Paese e vorremmo rassicurazioni sul futuro, sapere che cosa succederà dopo febbraio e sapere che tipo di impegno pubblico è previsto nel caso l’offerta dei privati non fosse soddisfacente, nel caso ci fosse bisogno di un’integrazione o nel caso non ci fosse un’offerta tale da poter essere presa in considerazione”.