Estate savonese, presenze in calo. Il termometro? “Le spiagge libere più vuote”. Ferragosto ok, ma senza “boom”
- Postato il 13 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Provincia. La Liguria si conferma meta da sogno, ma anche da portafoglio pesante. Secondo un’indagine di Altroconsumo, le spiagge di Alassio sono – ancora una volta – le più care d’Italia (354 euro a settimana per un posto in prima fila).
Ma la stagione 2025 come sta andando davvero? Alle porte di Ferragosto, gli ombrelloni sono davvero vuoti o è tutto esaurito? E i prezzi sono aumentati? Da ponente a levante della nostra provincia, abbiamo raccolto le voci di alcuni concessionari. Il risultato? Un mix di conferme, curiosità e proposte a dir poco inaspettate.
ALASSIO
La città del Muretto resta una delle mete più gettonate dell’estate in riviera. Ma come stanno andando le cose nella settimana più importante della stagione? Dopo un luglio partito con il freno a mano tirato, complice anche il maltempo nei weekend, le presenze ad Alassio stanno facendo registrare il tutto esaurito. Eppure il calo di presenze, come sottolineano alcuni concessionari alassini con cui abbiamo parlato,, risulta evidente, anche solo a colpo d’occhio.
“Per quanto riguarda il mese di luglio – spiega Pier Franco Gandolfo, dei bagni Seline – c’è stato un piccolo calo, che ho percepito anche io in generale. Ad agosto invece è ripartito bene, e ora, nonostante qualcuno parli di spiagge vuote,, a me risulta il tutto esaurito”.

E i prezzi? Come detto, Alassio deve fare i conti con l’etichetta di città con le spiagge più care d’Italia: “Per quello che mi riguarda i prezzi sono uguali – sottolinea Gandolfo – e penso che la stessa cosa valga per i miei colleghi. Poi bisogna vedere anche in base ai mesi (alta e bassa stagione, ndr). A giugno 20 euro, ad agosto si arriva anche a 40-50 euro con le prime file. Inoltre, in altre regioni va tenuto presente che ci sono costi molti più elevati, come il Salento, lì si arriva anche a 500-1000 euro a postazione. I prezzi qui non sono cambiati”.
Ma che qualcosa sia cambiato, lo si evince anche da un altro aspetto: “Si percepisce nel passaggio giornaliero un trend leggermente minore – conclude Gandolfo -. Non c’è quel gran affollamento di 10-15 anni fa. Può essere dovuto al fatto che alla gente si muove di più”. Ma c’è di più, ed è forse questo l’aspetto più interessante: “Il leggero calo di luglio si è notato nella presenza delle spiagge libere, dove si vede a occhio nudo la mancanza di gente. Se sono vuote quelle vuol dire che la gente non c’è e quindi non c’è nemmeno nelle strutture ricettive“, conclude il concessionario alassino.
PIETRA LIGURE
Pietra Ligure, una delle mete più amate dai turisti del savonese, sta vivendo un’estate a due velocità. Luglio – anche qui – è stato difficile: il maltempo non ha aiutato, con un calo evidente delle presenze. Agosto, invece, è partito subito forte e ora si viaggia verso il tutto esaurito in gran parte delle strutture.
Ma anche a Pietra, proprio come ad Alassio, diversi concessionari hanno notato un segnale: le spiagge libere restano un indicatore importante dell’afflusso turistico. Secondo quanto riferito da alcuni balneari pietresi, a luglio erano molto più vuote del solito e, anche in questa settimana di Ferragosto, risultano meno affollate rispetto agli anni passati. E anche in questi giorni di pienone, quando gli stabilimenti balneari rifiutano i clienti per mancanza di posti, il numero di persone “mandate via” è stato inferiore alla media.
“Sulla parte del calo di presenze sicuramente sì – spiega Umberto Vanacore dei Bagni Villa Paolina -, su aumento dei prezzi no. Io sono tre anni che uso lo stesso listino prezzi e i prezzi non sono assolutamente aumentati rispetto a quello che ultimamente si legge su alcuni giornali. La mancanza di turismo sì, ma è un calo dovuto ad altre ragioni. Prima di tutto le autostrade, che sono vergognosamente percorribili e molto costose. Bsognerebbe che i Comuni si mettessero d’accordo, magari con una promozione venendo incontro al turista, facendo vedere che noi lo apprezziamo, magari regalando ai turisti il viaggio di ritorno. Una piccola cosa che si faceva anche negli anni ’80 con i buoni benzina. Il turista è il benvenuto perché ci dà da mangiare tutto l’anno a tutti. Tutti devono ringraziare il turista e non dargli delle pedate nel sedere”.
CELLE LIGURE
Nel levante savonese, la fotografia della stagione non cambia. Tra le mete più conosciute e apprezzate, anche a Celle Ligure l’estate è due facce.

“Dopo un luglio di calo delle presenze concentrate prevalentemente nei fine settimana – spiegano i gestori dei Bagni Elida di Celle Ligure -, come di solito si registra a giugno e molto diverso da quello dello scorso anno, dal primo fine settimana di agosto, intorno al 7, la situazione è cambiata e si va verso il tutto esaurito”.
In questo stabilimento storico, nel pieno centro del paese a due passi da via Boagno, il cartellino prezzi è rimasto invariato rispetto allo scorso anno.
ALBISSOLA MARINA
Una stagione tra “luci e ombre” anche ad Albissola Marina, come conferma Gianni Abbriata dei bagni Nettuno: “Qui a giugno, come presenze, si è registrato un aumento del 20% rispetto allo scorso anno. È andata male a luglio con un calo del 30%, o anche di più, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, per colpa soprattutto del brutto tempo. La situazione sta migliorando in questo mese di agosto, grazie alle belle giornate. Un minimo ritocco al listino prezzi rispetto all’estate del 2024 , che riguarda un aumento dell’1%”.
VARAZZE
E ci spostiamo a Varazze. “I prezzi non sono aumentati. – spiegano i gestori dello stabilimento Kursaal Margherita che poi aggiungono -. Le prenotazioni ci sono, ma abbiamo notato poca presenza. Non abbiamo visto molto entusiasmo questa estate, anche perché a luglio ha fatto brutto tempo. Giugno invece è andato bene”. Poi ribadiscono : “Comunque le prenotazioni ci sono, in linea con l’anno scorso”.
E GLI ALBERGHI?
Prima di concludere, vale la pena soffermarsi sull’analisi fatta da Pier Franco Gandolfo, in particolare su questo passaggio della sua intervista: “Il leggero calo di luglio si è notato nella presenza delle spiagge libere, dove si vede a occhio nudo la mancanza di gente. Se sono vuote quelle vuol dire che la gente non c’è e quindi non c’è nemmeno nelle strutture ricettive“.
Ma quindi gli alberghi, l’altra faccia del turismo savonese, sono vuoti? Lo abbiamo chiesto a Carlo Scrivano, direttore dell’Unione Provinciale Albergatori: “È stata sicuramente un’estate difficile – commenta ai microfoni di IVG -, ma le presenze non mancano. È vero, a luglio c’è stato un calo di presenze, mentre giugno è andato molto bene rispetto al 2024″. I motivi? Per Scrivano è soprattutto una questione di disponibilità economiche (ma non solo): “Il fine settimana è sempre molto richiesto, ma c’è da dire che la gente si muove anche meno perché la capacità di spesa è indubbiamente ridotta“.
Ma secondo Scrivano c’è di più: “A giugno abbiamo beneficiato della Pentecoste, che per gli svizzeri tedeschi significa 15 giorni di ferie; lo scorso anno cadeva a maggio. Inoltre faceva molto caldo a giugno e il nostro bacino naturale, gli italiani, è arrivato. Ovviamente chi è arrivato a giugno magari a luglio, con il tempo brutto, non è sceso”. Anche gli alberghi, come le spiagge, hanno fatto fatica a riempire tutto: “Agosto è andato meno bene rispetto al 2023 – sottolinea il direttore dell’Upa -. C’è un buon trend per quanto riguarda settembre-ottobre, in particolare per le località a vocazione Outdoor, come Finale, Pietra e Loano. Lì ci sono molte prenotazioni da parte degli stranieri”.
Conclude Scrivano: “Hanno fatto fatica, ma le strutture ricettive non sono assolutamente vuote, tanto è vero che nelle seconde casse hanno abbassato i prezzi di vendita. È sempre una questione di capacità di spesa. Se la coperta si tira verso giugno, rimane scoperto luglio. Gli italiani si muovono in base a ciò che possono spendere”.
In definitiva, luglio si conferma il mese “maglia nera” dell’estate savonese. Lo dicono i concessionari e gli albergatori, ma lo confermano anche i dati diffusi a inizio agosto da Enrico Schiappapietra (Sib): la provincia di Savona ha registrato un calo del 20%, mentre il capoluogo ha segnato un -15% rispetto a luglio 2024. Il maltempo è stato sicuramente uno dei principali responsabili, ma forse non l’unico. Come fanno notare diversi operatori, anche le spiagge libere sono state meno frequentate del solito: un segnale che potrebbe indicare altri fattori dietro questa stagione “a montagne russe”, con un giugno positivo, un luglio in affanno e un agosto in ripresa.