Esami di Economia superati grazie al prof via whatsapp: 24 studenti chiedono la messa alla prova
- Postato il 26 novembre 2024
- Copertina
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni
Genova. Hanno chiesto quasi tutti la messa alla prova gli studenti di Economia a processo con l’accusa di ver superato esami o scritto tesine della facoltà con l’aiuto di un prof compiacente, un professore delle superiori che suggeriva le risposte di whatsapp e che si faceva pagare per scrivere le tesine. E la stessa richiesta l’ha fatta questa mattina anche il professore.
Solo uno di loro ha patteggiato la pena di 3 mesi di reclusione convertiti in 180 ore di lavori di pubblica utilità. E uno solo ha scelto il processo ordinario. Per tutti gli altri il processo è stato rinviato al 10 aprile. Entro quella data dovranno presentare il progetto per la messa alla prova e dovranno anche aver risarcito, tramite un’offerta congrua “riparatoria del danno” l’Università di Genova che si è costituita parte civile.
Ai 26 studenti, più il prof, è contestato li reato previsto da una vecchia legge del 1925 sulla “falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche”.
L’inchiesta, condotta dai militari del nucleo metropolitano della guardia di finanza, era nata in seguito alle segnalazioni di alcuni studenti che avevano notato che chi seguiva le ripetizioni private del prof indagato superava sempre l’esame di ragioneria generale e consegnava ottime tesine a tempi di record. Gli episodi contestati sono avvenuti fra il 2018 e il 2019. Il prof era stato colto sul fatto dai finanzieri mentre suggeriva con il cellulare le risposte a diversi esami e un militare si era addirittura ‘infiltrato’ in alcune classi e aveva verificato in diretta come andavano le cose.
Gli studenti indagati, tutti appartenenti alla buona borghesia genovese, sono assistiti tra gli altri dagli avvocati Lorenza Rosso, Nicola Scodnik, Maurizio Tonnarelli, Ernesto Monteverde, Massimo Boggio, Andrea Vernazza, Maurizio Mascia e Stefano Savi, mentre il professore è difeso dall’avvocato Federico Figari.