Epiteti e soprannomi: modi alternativi per riferirsi alle città del savonese

  • Postato il 24 novembre 2024
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  • Di Il Vostro Giornale
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torretta savona

Città ed epiteti. Sono varie le espressioni comunemente utilizzate per indicare centri e comuni senza menzionarne esplicitamente il nome. Appellativi che sfruttando i rimandi più disparati, dai monumenti caratteristici alle tradizioni politico-culturali, identificano immediatamente e notoriamente le località in questione. Si pensi, ad esempio, a Genova, indicata come la “Città della Lanterna” o come “La Superba”, e a Sanremo, denominata la “Città dei fiori”.

Anche nel savonese sono riscontrabili epiteti di questo tipo, a partire dal capoluogo medesimo. Savona, infatti, viene spesso citata come la “Città della Torretta”, facendo riferimento ad uno dei suo maggiori punti d’interesse. La “Torre Leon Pancaldo” o “Torre della Quarda” (dal nome dell’adiacente ed omonima porta), comunemente chiamata “Torretta”, è una costruzione medievale situata ai piedi del porto, in corrispondenza dell’ingresso della centrale Via Paleocapa, ed è considerata appunto il simbolo della città. Unitamente alla piazza su cui sorge, è dedicata a Leon Pancaldo: navigatore savonese che accompagnò Ferdinando Magellano durante la sua prima circumnavigazione intorno al mondo.

Anche le vicine cittadine di Albisola Superiore e Albissola Marina, che insieme formano il territorio denominato delle Albisole) vantano il proprio soprannome di “Città della Ceramica”, per la lavorazione delle ceramiche omonime. Questa consolidata tradizione artigianale, che conta oltre quattro secoli di storia, identifica quei prodotti realizzati nello stile detto “Antico Savona”, riconoscibile dalla cromatica blu su sfondo bianco e dalle decorazioni con motivi di castelli e figure mitologiche contornate da erbaggi e girali floreali.

Ancora nel levante savonese incontriamo Celle Ligure che, con la cerimonia di consegna della bandiera tenutasi nel gennaio 2023, è entrata ufficialmente a far parte del prestigioso club di valorizzazione turistica dei “Borghi più belli d’Italia”, assumendone contestualmente il titolo. L’iter di ammissione, durato quasi due anni, aveva preso il via nel luglio 2020, quando il consiglio comunale aveva votato all’unanimità la candidatura della città.

Nell’entroterra, abbiamo Sassello, notoriamente definito il “Paese degli Amaretti”. Qui, infatti, la produzione dei celebri biscotti a base di mandorle si basa su una ricetta che risale al XIX secolo e che annualmente viene festeggiata con una sagra a tema. Le influenze sicane, di cui la donna che li ha ideati era originaria, si riscontrano nell’utilizzo delle mandorle (normalmente utilizzate nell’arte pasticcera della sua terra) e in quel caratteristico retrogusto amarognolo (da cui deriva il nome stesso dei biscotti) che ai sassellesi dell’epoca era pressoché sconosciuto, in quanto ancora poco diffuso nel Nord Italia.

Termina la rassegna delle città con Alassio: come altro definire questo comune se non la “Città del Muretto”. Soprannominato anche “Muretto dell’amore” e “Muretto degli artisti”, s tratta di un’installazione situata nel centro dell’omonima città, precisamente lungo corso Dante Alighieri. Consiste in un muro composto da pietre, con l’aggiunta di piccole piastrelle di ceramica, le a loro volta sono adornate da firme di personaggi famosi, stemmi di comuni italiani e stranieri e sculture.

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In ultimo, vi è un’espressione utilizzata per identificare la costa ligure della Riviera di Ponente, corrispondente alla provincia di Savona: il tratto di costa della Liguria e del Mar Ligure, che coincide con il litorale dei comuni costieri compresi tra la foce del torrente “Arrestra” di Varazze fino al punto di scollinamento di Capo Mimosa ad Andora, prende il nome di “Riviera delle Palme”. Lungo circa 70 km, il litorale presenta tratti ora sabbiosi ora rocciosi, con alle spalle il tipico entroterra collinare; se ne propone talvolta una ulteriore sotto classificazione in Riviera del Beigua, Finalese ed Albenganese. La denominazione di “Riviera delle Palme” è speculare, per così dire, a quella di “Riviera dei Fiori”, utilizzata per identificare il tratto di costa ligure (sempre facente parte della Riviera di Ponente) che si estende dal punto di scollinamento del Capo Mimosa, nel territorio comunale di Cervo, fino alla foce del Rio San Luigi, nel comune di Ventimiglia, coincidendo con il litorale dei comuni costieri amministrati dalla Provincia di Imperia.

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Il Vostro Giornale

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