Emma Dante al Bellini di Napoli è un terremoto emotivo. E la terra per il momento smette di ballare. Extra Moenia mette in scena una comunità di disperati (che siamo noi)
- Postato il 14 marzo 2025
- Cultura
- Di Il Fatto Quotidiano
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Diceva Bertold Brecht: “Nei tempi bui cantiamo dei tempi bui, poi verrà anche per noi il tempo delle rose”. Lo stiamo aspettando. Intanto Mi sono persa Giovanna D’Arco, regia di Emma Dante alla Prima della Stagione dell’Opera di Parma. Extra Moenia non potevo proprio rinunciarci. Ogni sua performance è un Evento che crea da subito un’alchimia con il pubblico, per questo sono tutti sold out.
Lo spettatore si lascia coinvolgere. In Extra Moenia, inutile chiedersi il significato del titolo, è metaforico, fuori le mura, nel senso fuori binario. Fuori traccia. Non c’è una vera e propria trama, è un frullatore di movimenti scenici veloci e contenuti forti. Una comunità di emarginati, 14 bravissimi performer di generazioni e formazioni diverse che si spogliano, si rivestono, rimangono in mutande, perché sono indifesi.
E si agitano in una ballata allegorica tra atrocità, indifferenza e ipocrisia. Suoni, parole, dialetti stretti, uno spazio caotico per un ferroviere e da quel treno osserviamo gli orrori del quotidiano: un migrante che arriva dal Congo, ha attraversato deserti e mari, costretto alla più feroce delle umiliazioni, quella di strappare i capezzoli della propria madre.
Un militare esaltato e autoritario (il mondo è nato per fare la guerra) che li mette in marcia e prendono a calci il migrante. Due innamorati e la sposa che al rituale canonico sostituisce: prometti che non mi farai alcuna violenza né fisica, né mentale e che io possa lasciarti quando lo voglio. C’è la prostituta ucraina che scappa dai bombardamenti, e una donna iraniana, due calciatori, divieti, protesta, striscioni, uno stupro del branco. Non c’é salvezza. Tutt’al più si galleggia sugli orrori. Come la plastica che ci sommerge.
Su il sipario, con l’inconfondibile voce di Eduardo, e al Teatro San Carlo si aprono ufficialmente le celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis che fu fondata dai primi coloni greci ( anno piu’, anno meno). Napoli millenaria, Napoli Milionaria, è il titolo pensato dalla direttrice artistica Laura Valente. Il 25 marzo, serata già sold out, si comincia con la proiezione speciale di Napoli Milionaria, di cui Eduardo fu attore e regista, a 80 anni dalla Prima proprio al Teatro San Carlo. Un anniversario importante nell’anniversario importante.
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