Emanuela Orlandi, il generale Obinu in commissione: “Una bruttissima cosa di natura sessuale, c’entra la tratta delle bianche”
- Postato il 15 aprile 2025
- Crime
- Di Il Fatto Quotidiano
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Poche ore fa, la commissione bicamerale di inchiesta che indaga sulle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori ha ascoltato il generale Mauro Obinu. Obinu, all’epoca dei fatti era a capo del reparto operativo dei Carabinieri di Roma che, come ha ricordato lui stesso, aveva “competenza per i sequestri di persona e i grandi reati contro il patrimonio come le estorsioni”. Il generale ha subito detto la sua proprio sul possibile legame che, sin dall’inizio ha associato le scomparse di Emanuela e Mirella al punto che la Gregori fu indicata come l’”Altra Emanuela”. “Dopo qualche mese – le parole di Obinu – furono associate le due scomparse, quella di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori; i motivi erano la giovane età, poi c’era una foto in casa Gregori che ritraeva Mirella ed Emanuela vicine in una udienza papale e poi perché il sentore iniziale degli investigatori era quello della cosiddetta tratta delle bianche“.
Il generale ha poi esternato ai membri della commissione di Palazzo San Macuto, la propria interpretazione di uno dei misteri più oscuri d’Italia. “Io all’epoca iniziale delle indagini, e mi riferisco fino alla comparsa di questi disturbatori di messaggistica, (l’Amerikano, Pierluigi, Mario, il fronte Phoenix, il Turkesh), prima di tutta questa roba, mi ero fatto terra-terra l’idea che la ragazzina (Emanuela, ndr) fosse stata presa, con l’inganno magari, per motivi sessuali. Questa mia convinzione, basata anche sull’esperienza di qualche mio vecchio collaboratore dell’epoca, marescialli che avevano vissuto la grande criminalità romana degli anni ’70, ’80, erano le considerazioni che in ufficio si facevano ma senza trascurare nessuna pista”.
“Poi – ha proseguito l’ex carabiniere – l’avvento di quelli che io ho chiamato disturbatori hanno creato una cappa informativa che non poteva e doveva essere trascurata, tant’è che vi erano delle affascinanti piste da perseguire. Ecco allora che io stesso mi sono calmierato e mi sono detto, allora è possibile che si tratti di un intrigo internazionale, attesa anche la cittadinanza vaticana di Emanuela, il fatto dell’attentato al Papa del 1981. Adesso dopo tanti anni – ha però aggiunto – sono tornato alla mia sensazione primigenia, cioè una cosa bruttissima di natura sessuale ma sono mie valutazioni“. Obinu ha anche definito il caso “un grande insuccesso investigativo”. (fonte: ANSA).
Intanto, da pochi giorni c’è un nuovo consulente in Commissione di inchiesta: si tratta del Generale di Brigata dei Carabinieri, Jacopo Mannucci Benincasa. Il generale ha guidato a lungo il comando di Messina. Poi, nel 2020, è arrivato a Milano e da pochi mesi dirige il Racis (raggruppamento carabinieri investigazioni Scientifiche). Fin dal luglio scorso, dopo la nomina al Racis, Mannucci Benincasa ha dimostrato di volere accogliere la sfida dell’Intelligenza artificiale, tanto che in più occasioni si è detto “fiducioso” che la IA, se ben gestita e governata dall’irrinunciabile contributo degli investigatori in carne ossa, potrà aiutare a risolvere i cold case”. (fonte: Il Corriere). “Questa tecnologia, una volta consolidata, potrà essere utilizzata anche nella rilettura di tracce e indizi raccolti in casi rimasti irrisolti”, ha dichiarato il neo-consulente e capo del Racis, in una recente intervista alla Stampa. “La IA, infatti, permetterà di analizzare i contenuti di migliaia di atti processuali e di indagine allo scopo di far emergere collegamenti inattesi tra soggetti e/o eventi, fatti e circostanze, nonché di individuare riferimenti a reperti che, nel frattempo, potrebbero essere rianalizzati con le più moderne tecniche di laboratorio”.
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