Elezioni regionali: Meloni si gioca la “carta” Ferro come capolista
- Postato il 4 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Elezioni regionali: Meloni si gioca la “carta” Ferro come capolista
Per le elezioni regionali in Calabria, in Fdl passa la linea di valorizzare i dirigenti di partito sul territorio e Meloni si gioca la “carta” Ferro come capolista.
CATANZARO – Alla fine, nel risiko delle candidature, Fratelli d’Italia ha scelto di giocare la carta più riconoscibile e simbolica: Wanda Ferro. Coordinatrice regionale del partito e sottosegretario all’Interno, sarà con ogni probabilità l’unica parlamentare meloniana in corsa alle prossime Regionali, guidando la lista FdI nella circoscrizione centrale, quella che comprende Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. La mossa non è casuale: in un primo momento si era ipotizzato di candidare in blocco tutti i deputati e senatori calabresi, per blindare le liste e contenere gli “appetiti” degli alleati, con particolare attenzione all’“armata del consenso” leghista che schiera in campo i signori dei voti, a partire dal presidente del consiglio regionale uscente, Filippo Mancuso. Poi ha prevalso la linea della valorizzazione dei dirigenti territoriali.
ALLE ELEZIONI WANDA FERRO COME CAPOLISTA, UNA CANDIDATURA DI SERVIZIO E DALLE GRANDI POTENZIALITÀ
Ma la presenza di Ferro – nazionale per ruolo e visibilità, regionale per radicamento – porta con sé un valore politico che va oltre il seggio da conquistare. Wanda Ferro è stata candidata alla presidenza della Regione contro Mario Oliverio nel 2014, dopo gli anni difficili del post Scopelliti. È stata presidente della Provincia di Catanzaro, assessore comunale e consigliera, legando il proprio nome alla cosiddetta “politica del fare”, di cui Michele Traversa – compianto presidente e deputato – fu interprete e mentore, e ad una destra lungimirante e radicata. La sua è una candidatura di servizio dalle grandi potenzialità elettorali, proprio perché Ferro resta la politica-amministratrice di destra più amata dalla sinistra, capace di “pescare” consensi oltre i confini e i recinti dell’impostazione partitica, in alcuni contesti ormai superata.
UN VOTO DI COSCIENZA POLITICA E UN MESSAGGIO AL PARTITO
L’ipotesi dell’impegno del sottosegretario all’Interno prende piede e trova conferma a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste, tanto da raccogliere le prime, entusiastiche adesioni. Il Centro Studi Politico Sociale “Don Francesco Caporale” lo dice senza giri di parole: «La candidatura di Wanda Ferro rappresenta un passaggio che non può essere letto nella consueta trama di consensi numerici o di convenienze immediate. È, piuttosto, un invito a compiere una scelta consapevole, libera, capace di distinguersi da tutto ciò che per anni ha condizionato la vita politica di questa terra». Un endorsement che parla di voto identitario, di bandiera, di riscatto: «La presenza della Ferro offre una direzione diversa: quella di un voto che non si lascia piegare, ma che si riconosce in valori, in idee, in una visione di lungo periodo».
Tradotto: Meloni punta su Wanda per mettere un sigillo, più che un numero. Da capolista, Ferro sarà la calamita per il voto identitario, mentre con lei correranno assessori e consiglieri uscenti – da Giovanni Calabrese a Filippo Pietropaolo, da Luciana De Francesco a Sabrina Mannarino, Pietro Molinaro e Antonio Montuoro – a caccia di conferme. Il senso politico resta chiaro: lanciare un messaggio forte al partito e agli elettori. «La scelta della Meloni di puntare sulla Ferro – si legge ancora nella nota – non è casuale né dettata dall’urgenza del momento: è un atto che guarda alla Calabria con rispetto e che la proietta in una dimensione nazionale di maggiore peso». In soldoni, Wanda Ferro sarà il volto da spendere, il simbolo che incarna l’identità di FdI in Calabria e che prova a trasformare un voto regionale in un voto di coscienza politica.
Il Quotidiano del Sud.
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